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ENGIE Green Friday Forum: energia verde, Milano in prima linea

“Più per meno CO2”, ovvero è il momento di passare all’azione, tutti insieme, per invertire la rotta, ridurre le C02 e fermare il surriscaldamento globale. Questo il tema centrale dell’ENGIE Green Friday - Forum 2019, oggi a Milano presso la Fondazione Catella

Con l'ENGIE Green Friday Forum l’azienda, attore mondiale dell’energia e in prima linea per la decarbonizzazione, intende dare impulso concreto alla lotta ai cambiamenti climatici.

“La presenza qui oggi all’ENGIE Green Friday Forum di rappresentanti del mondo dell’impresa, delle Istituzioni, dell’università è un segno della crescente sensibilità al tema della sostenibilità ambientale", ha detto nel saluto di apertura il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "Milano è un modello in questo senso, non solo a livello nazionale, con politiche ambientali destinate a cambiare radicalmente la città nei prossimi decenni, dai progetti di riforestazione urbana, come il progetto ForestaMI, di cui ENGIE è partner, ai piani per la mobilità sostenibile e la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati. Credo che la questione ambientale sia l’occasione per un nuovo protagonismo dei giovani in politica. La consapevolezza, la maturità e la passione dimostrate dai giovani nella lotta per l’ambiente, rappresentano il carburante che può ridare forza e visione del futuro alle nostre democrazie”.

Il Sindaco si è fermato a margine con i giornalisti ai quali ha spiegato in cosa consiste il progetto ForestaMI: “Un progetto che mira a piantare 3 milioni di alberi da qui al 2030 a livello di città metropolitana. Stiamo raccogliendo l’interesse di privati e aziende come Engie che offre 100.000 euro per piantare alcuni di questi 3 milioni di alberi”.

Il Sindaco Sala ha poi sintetizzato ai microfoni di Affaritaliani.it che cosa intende con Metodo Milano: “Il Metodo Milano mette insieme la capacità di costruire la città del futuro, dove sviluppi urbanistici, sistema di mobilità e il verde costruiscono un ambiente più gradevole. Soprattutto è un accettare la sfida della contemporaneità di apertura e internazionalizzazione. È una sfida politica importante e precisa. Il Metodo Milano è profondamente politico”.

sala
VIDEO - Sala: "Metodo Milano: accoglie la sfida di apertura e internazionalizzazione"

Proprio nell’ambito della Milano Green Week del Comune di Milano si innesta l’ENGIE Green Forum 2019 che tiene ovviamente conto del mood della mobilizzazione mondiale sul clima. Olivier Jacquier, CEO ENGIE Italia, ha dichiarato: “Dopo tanti eventi, a New York e nel mondo, vogliamo fare la nostra parte. Durante il Forum lavoriamo in particolare sulla consapevolezza e sulla quantificazione. Siamo infatti convinti che per diventare tutti più consapevoli sia necessario misurare e quantificare. Come facciamo ad affrontare il tema del clima se non sappiamo quanto emettiamo?”.

Rendere tutti più consapevoli delle proprie emissioni è dunque l’obiettivo dell’ENGIE Green Forum.

Anche il Sindaco Sala è stato “pesato” sulla bilancia installata presso la Fondazione Catella; il Sindaco ha risposto a un questionare e ha potuto così verificare il proprio impatto sull’ambiente.

Misurare, quantificare, pesare: sono queste alcune delle parole chiave della giornata organizzata da ENGIE per il secondo anno consecutivo. Ad Affaritaliani.it, Jacquier ha detto: “Il nostro motto è Più siamo, meno pesiamo. Sempre più soggetti si mobilitano e integrano la Carbon Neutrality nel loro approccio: capi di stato, sindaci, il mondo del business, la società civile, gli studenti, le città. C’è veramente e finalmente una grande consapevolezza e un grande fermento di azioni. E ritengo che questo importante passo avanti vada incoraggiato e rinforzato aumentando la consapevolezza attraverso la misurazione delle emissioni in tutte le nostre attività”.

La lotta contro le emissioni di CO2 è il cuore, la mission, di ENGIE. “Noi produciamo energia verde, energia rinnovabile – ha detto ad Affaritaliani.it Jacquier. “Investiremo 3 miliardi nei prossimi due anni sull’energia verde; offriamo servizi di efficienza energetica; negli ultimi 5 anni siamo riusciti ad abbassare del 50% le nostre emissioni. Qui a Milano la nostra sede è quasi a Zero Carbon. Lavoriamo anche molto sull’informazione perché, come grande gruppo internazionale, riteniamo di avere una responsabilità. Vogliamo continuare a fare utile, ma lavorando anche sul Pianeta. Il nostro non è greenwashing, tutto quello che facciamo appartiene in maniera profonda al nostro dna”.

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VIDEO - Jacquier, ENGIE: "Il nostro non è greenwashing"

ENGIE Green Friday Forum 2019: le ricerche

ENGIE ha commissionato a Euromedia Research, Politecnico di Milano e ANCI ricerche finalizzate a restituire lo stato dell’arte della percezione del cambiamento climatico dei cittadini, delle aziende e delle città.

Attraverso i risultati della ricerca condotta da Euromedia Research e presentata da Alessandra Ghisleri, il Forum ha fornito la percezione del cambiamento climatico e dell’impatto della CO2 da parte di cittadini e imprese. I cittadini italiani mostrano consapevolezza (77%) e interesse (76%) rispetto ai cambiamenti climatici. Dai successivi approfondimenti dell’indagine l’82,3% associa correttamente gas serra a riscaldamento globale e meno del 15% degli italiani conosce le temperature riferibili al riscaldamento globale. Nonostante il parere quasi unanime della comunità scientifica, ancora un 13% ritiene la minaccia del surriscaldamento globale un allarme infondato (terrorismo psicologico o bufala).

Più della metà degli intervistati (56%), ha modificato i propri comportamenti in un’ottica più green e il 35% pensa di farlo, purché non debba rinunciare a determinati comfort. Alessandra Ghisleri, sottolinea come “sia importante costruire su questa propensione degli italiani a orientare i propri comportamenti verso scelte più sostenibili, ed è altresì fondamentale che anche le aziende perseguano con convinzione l’obiettivo delle emissioni zero. Ad oggi, ad esempio, pur dichiarando interesse al tema nell’86% dei casi, solo il 17% misura la carbon footprint delle attività aziendali e un piccolo 4% prevede misure di mitigazione/compensazione delle emissioni prodotte”. 

I cittadini si aspettano che le istituzioni facciano la propria parte e intraprendano azioni per contrastare i cambiamenti climatici: sempre da quanto emerge dalla ricerca, ad esempio, vorrebbero pannelli solari per l’energia degli edifici pubblici (41%), colonnine elettriche per le auto e caldaie più efficienti e meno inquinanti per le scuole (17% entrambi).

E le aziende? Secondo la ricerca Euromedia, l’86% delle intervistate dichiara di essere sensibile al tema, ma ben l’83% non misura le emissioni di CO2 della propria attività. Il 40% delle imprese afferma di aver adottato interventi per migliorare l’efficienza energetica (illuminazione a led per il 24%, fotovoltaico per il 20%).

Il campione delle aziende illustrate da Alessandra Ghisleri, è diviso a metà tra chi è consapevole dell’impatto che i cambiamenti climatici avranno sul proprio business (48%) e chi non lo è (45%).  Ben il 70% delle aziende non ha produzione energetica da fonti rinnovabili e non prevede azioni a compensazione delle proprie emissioni. Il 74% delle aziende, infine, ad oggi non ha orientato acquisti verso prodotti o servizi a basso impatto ambientale.

Il Professor Vittorio Chiesa del Politecnico di Milano nell’esporre i risultati dell’analisi commissionata da ENGIE ed effettuata dall’ateneo su imprese del proprio data base, evidenzia come le azioni realizzate o programmate finora dalle aziende siano soprattutto guidate da obblighi normativi e/o dal ritorno economico derivante dal risparmio energetico prodotto dalle misure adottate. Non a caso, nei settori non-ETS (commercio, trasporti, PA, edifici, ecc.), che rappresentano ben il 60% delle emissioni totali, si è finora fatto molto poco.

Il prof. Chiesa del Politecnico di Milano interviene al Forum ENGIE GREEN FRIDAY sostenendo che “Le emissioni di CO2 nel mondo continuano ad aumentare, ma nel nostro paese la tendenza è inversa. L’obiettivo è rendere l’Italia il laboratorio della decarbonizzazione e io credo che si possa fare un parallelismo con l’efficienza energetica di 10 anni fa. Tutte le aziende avevano scarsa consapevolezza dei propri consumi energetici, mentre oggi sono attentissime. La decarbonizzazione può seguire lo stesso percorso, portando le aziende a riflettere sul proprio ruolo sociale e quindi indirizzarsi a una riduzione dei consumi di cui tutti gli stakeholders potranno beneficiare. Questa consapevolezza viene ancora prima delle norme e del beneficio economico che ne consegue”.

Ruolo fondamentale nell’indurre un vero cambio di paradigma è quello delle città che, secondo le Nazioni Unite, pur occupando solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 75% delle emissioni e del 60/80% del consumo energetico. Come ha evidenziato Paolo Testa, Capo Ufficio Studi di ANCI– Associazione Nazionale dei Comuni Italiani “il ruolo cruciale delle amministrazioni cittadine di fronte alle sfide ambientali: secondo i dati diffusi dall’IEA (International Energy Agency), nel 2016, le città sono responsabili del 70% delle emissioni climalteranti correlate alla produzione di energia al livello globale, e il crescente processo di concentrazione urbana porterà un’accelerazione di questo fenomeno. I Comuni e le Città Metropolitane in Italia sono già protagonisti nel contrasto al cambiamento climatico, come dimostrano le molte azioni in atto sull’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. Come più volte evidenziato da ANCI, tuttavia, è ormai indifferibile la formulazione in Italia di un’Agenda Urbana Nazionale che metta finalmente a coerenza programmi, strumenti e fondi per la sostenibilità urbana su base pluriennale”.

“PIUPERMENOCO2” – l'evento e gli ENGIE Talk

Una mattinata di lavori che ha coinvolto, oltre ai relatori citati, anche il vice presidente di Legambiente, Edoardo Zanchini, Roberto Buizza e Stefano Boeri che si sono confrontati su quanto i cittadini, le aziende e le amministrazioni pubbliche possono fare per contrastare i cambiamenti climatici e assicurare un futuro al nostro pianeta.

Durante il Forum, gli ENGIE Talk del Prof. Roberto Buizza, fisico e climatologo della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa che afferma “Se vogliamo evitare di arrivare a soluzioni sempre più difficili da gestire, bisogna ridurre le emissioni. Abbiamo risorse e tecnologia. Dobbiamo decidere come investire queste risorse. Scelte di lungo periodo che tengano conto dell’impatto ambientale e si pongano come obiettivo una riduzione della CO2 emessa ci permetteranno di continuare a crescere ma allo stesso tempo di evitare i cambiamenti climatici drastici”  e dell’architetto Stefano Boeri, presidente Triennale di Milano, architetto e urbanista, che, tornando sull’impatto delle città in termini di emissioni nocive, ha fornito una visione di come sia fondamentale investire sulle smart cities del futuro: “"Le metropoli del mondo, che consumano il 70% delle risorse naturali e producono il 75% delle emissioni globali di CO2, sono tra le principali cause dell'attuale crisi ambientale. È necessario quindi intervenire subito attraverso una serie di strategie e azioni concrete - dalla mobilità elettrica alla riqualificazione energetica degli edifici, dall'uso di energia pulita alla forestazione urbana - per provare a fermare il cambiamento climatico, partendo proprio dalle città.  A Milano, il progetto ForestaMi, a cui aderirà anche ENGIE, prevede la piantumazione di 3 milioni di alberi da qui al 2030 all’interno dell’area metropolitana e renderà Milano una capofila nella forestazione urbana e nella lotta al cambiamento climatico".

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