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Fukushima, in mare l’acqua radioattiva: Cina, Corea e Greenpeace non ci stanno
Dopo l'annuncio di Tokyo, arrivano le proteste. Per Cina, Corea e Greenpeace è un "atto irresponsabile". Ma da Enea: "Non c'è da preoccuparsi"
Dalla comunità scientifica giungono però rassicurazioni. In un'intervista rilasciata a Repubblica Alessandro Dodaro, capo del dipartimento Fusione e sicurezza nucleare dell'Ente nazionale energia alternative, afferma che "l'impatto sull'ambiente naturale sarà praticamente nullo. Come una goccia d'inchiostro diluita in una piscina". Secondo Dodaro- riporta Repubblica- sono due gli aspetti importanti che limiteranno l'impatto degli inquinanti nucleari sugli ecosistemi dell'Oceano: "il grado di diluizione e i tempi di rilascio delle acque".
Tutti i protocolli del rilascio sono stati infatti valutati e approvati da organismi internazionali come l'IAEA (International Atomic Energy Agency). Per Dodaro quindi "sono corretti e sicuri". Molte più rischiose invece, afferma l'esperto a Repubblica, "erano le pratiche, ora vietatissime, di deposito dei rifiuti nucleari sui fondali marini o le bombe atomiche fatte esplodere sugli atolli tropicali, migliaia e migliaia di volte più impattanti del rilascio delle acque di Fukushima, programmato a regola d'arte e dilazionato nel tempo".