Green
Irex Italia 2020, COVID-19 e sburocratizzazione “chance” per le rinnovabili
Bahar, IEA: "Gli investitori delle rinnovabili affrontano una tripla sfida: ritardo nei progetti, scadenze degli incentivi e incertezza della domanda"
Irex Italia 2020, la trasformazione del settore elettrico: rinnovabili, investimenti, burocrazia e innovazione.
Dopo la frenata imposta dalla pandemia di COVID-19, ripartono le rinnovabili e riprendono gli investimenti. "ll mercato delle rinnovabili", ha introdotto Alessandro Marangoni, CEO di Althesys, "trova oggi terreno fertile per il rilancio degli investimenti indotto dal Green Deal europeo. La sfida sarà ora trasformare questi progetti in effettive realizzazioni, date le perduranti complessità del permitting".
Un "laccio", infatti, stringe la filiera: la lentezza nel rilascio delle autorizzazioni e dei permessi, che rischia di bloccare i nuovi progetti. Emerge questo dato dalla dodicesima edizione dell'Irex 2020, il report annuale illustrato oggi, 9 giugno 2020, con un primo appuntamento che ha analizzato gli investimenti utility scale nelle rinnovabili, nella smart energy e nell’efficienza energetica.
Irex Italia 2020, Althesys: mappatura e investimenti delle rinnovabili
"La mappatura delle rinnovabili mostra una crescita del numero delle operazioni (+24%) e della potenza installata (+38%), anche se l’entità degli investimenti è scesa del 5,6%. Il fotovoltaico è il settore prevalente delle iniziative (quasi una su due), ma l’eolico mantiene le dimensioni maggiori, con 5 GW e 4,7 miliardi investiti. Rimane stabile l’idroelettrico (4%), mentre calano la smart energy (da 11% a 6%), le biomasse (da 7% a 4%) e l’efficienza energetica (da 11% a 2%). Si affacciano le nuove frontiere tecnologiche come storage, biometano e power-to-gas, che coprono il 2% circa. Nel complesso le operazioni sono state 211 per 10,2 GW (+38% rispetto al 2018) e 9,5 miliardi di euro", ha continuato Alessandro Marangoni.
Due sono i fattori evidenziati dal rapporto: da un lato, la realizzazione di nuovi impianti (in Italia e all’estero), che torna ad essere l’operazione più rilevante, passando dal 27% del 2018 al 51% del 2019. Dall’altro, il fatto che oggi più della metà dei nuovi impianti riguarda progetti in Italia ancora in attesa delle necessarie autorizzazioni. "Gli investimenti in nuova capacità tornano a prevalere con un valore totale di 5,3 miliardi, di cui il 47% all’estero. Aumenta anche la potenza, che raggiunge i 6,4 GW, contro i 2,6 GW nel 2018. Le rinnovabili nel 2019 sono andate molto bene anche in Borsa", ha concluso Alessandro Marangoni, "L’Irex Index ha segnato nel 2019 una forte crescita, del 50,1%, grazie anche al trend positivo dei mercati e ai risultati performanti di alcuni titoli. Anche nei mesi della crisi dovuta al lockdown, i titoli dell’Irex sono andati meglio del mercato. Gli investimenti nelle rinnovabili sono favoriti dal costante miglioramento degli economics di eolico e fotovoltaico. Nella maggior parte dei dieci Paesi europei esaminati la discesa dei costi di generazione deve però fare i conti con il drastico calo dei prezzi sui mercati elettrici, dovuti a quelli di gas e carbone".
Irex Italia 2020: il contributo dell'International Energy Agency (IEA)
"La pandemia COVID-19 ha causato una crisi sanitaria senza precedenti che ha colpito il sistema energetico globale attraverso lockdowns e altre misure di contenimento. Le rinnovabli sono state le uniche fonti di energia ad aver sperimentato una crescita nella richiesta nel 2020, mentre petrolio e carbone sono stati colpiti molto duramente", ha dichiarato Heymi Bahar, Renewable Energy Markets and Policy at International Energy Agency, "Questo aumento di produzione di energia rinnovabile è stato principalmente dovuto al fatto che le strutture installate nel 2019 sono state rese operative ed è stato incentivato l'inserimento del rinnovabile all'interno del mercato dell'elettricità. Tuttavia, gli investitori delle rinnovabili ora affrontano una tripla sfida: ritardo nei progetti, scadenze degli incentivi e incertezza della domanda dovuta ai vincoli di budjet pubblici e privati".
"Il ruolo delle Istituzioni è più importante che mai", ha sottolineato Heymi Bahar. "Loro possono assicurare certezza politica, raggiungere traguardi ambiziosi e migliorare la confidenza degli investitori in modo tale da accelerare la crescita oltre il 2021. Le rinnovabili possono portare alla creazione di lavoro, sviluppo e innovazione economica, riducendo nel contempo le emissioni".
Irex Italia 2020: la visione e le strategie delle imprese
Marco Peruzzi, Presidente di E2i Energie Speciali, ha affermato: “L’energia è storicamente una grande leva di investimenti, nonostante le crisi. L’evoluzione delle tecnologie e dei materiali ci confermano che le rinnovabili possono fare parte del rilancio del sistema paese per la loro competitività. Dobbiamo porci due obiettivi. Il primo è il rilancio degli investimenti con capitali privati e con rinnovamento degli impianti esistenti. Lo Stato deve dare certezza, è il punto di partenza per tutti noi che vogliamo investire. Servono semplificazioni dei codici e dei processi amministrativi. Il secondo obiettivo è la costruzione di un nuovo sistema basato su energia, potenza e premio alla flessibilità. Crediamo molto alle aste, strumento guida per favorire la transizione energetica”.
"La task force italiana ha lavorato bene", ha aggiunto Marco Peruzzi, "Il mondo amministrativo deve farsi parte attiva nell’applicazione delle regole che stiamo provando a darci. Dietro queste schede ci sono proposte concrete, ci sono i presupposti per trovare risposte. Esistono uno spazio di manovra e una semplicità nell’ottenere risultati. Non dobbiamo fare la rivoluzione: esistono fenomeni positivi cui dobbiamo dare spazio. Credo che ci sia possibilità di fare con un’unitarietà di intenti".
Diego Percopo, CEO di EF Solare Italia, ha detto: “Il COVID ha evidenziato una resistenza delle rinnovabili. Questa è un’opportunità di rilancio. Il Green New Deal favorirà il settore. Mancano coraggio e certezza normativa. Noi abbiamo una strategia legata a grossi investimenti, vogliamo valorizzare e costruire nuovi impianti ma abbiamo difficoltà normative. Ci sono proposte per la semplificazione. In Italia, infatti, c’è scarsità di autorizzazioni. La prima asta è stata un insuccesso e solo incluse solo le Utility scale. Servono semplificazione degli iter autorizzativi e rafforzamento del sistema delle aste. L'empowerment shared può essere un possibile strumento. Siamo un settore con tecnologia e risorse finanziare, dobbiamo eliminare i vincoli per costruire un nuovo sistema”.
Antonello Cammisecra, Direttore Global Power Generation e CEO di Enel Green Power, ha sottolineato: “La nostra missione è un mondo fatto di energie rinnovabili. Bisogna prendere atto del fatto che se vogliamo spegnere le centrali a carbone, bisogna transitare per il gas. La tecnologia a gas avrà un uso diverso: produrrà poco e fornirà due contingenti: adeguatezza della penetrazione delle rinnvabili e erogazione di servizi fintantoché le rinnovabili non saranno pronte e il sistema di regolazione non consentirà le rinnovabili. Oggi la tecnologia permette di fare molto ma abbiamo un sistema di regole conservativo e poco aperto alla sperimentazione. Non stiamo progettando il futuro con il numero minore di risorse. Il problema è burocratico, non di funzionamento del mercato elettrico. In italia ci vorranno 25 anni per l’obiettivo eolico e 100 per il solare ma sembra ci sia una discreta volontà di semplificare".
Luca Bettonte, Amministratore Delegato di ERG, ha evidenziato: “Parliamo di burocrazia ma dovremmo soffermarci sui processi. Quello delle autorizzazioni è un tema che tocca anche altri operatori. La transizione è un’evoluzione che riguarda anche le infrastrutture, il ruolo degli operatori nel futuro, l’evoluzione tecnologica, elementi che sono a contorno e a supporto dell’evoluzione. Il coordinamento deve essere basato sulla comprensione delle complessità. Le fonti di energia rappresentano dei business gestiti da operatori diversi. La crescita di un operatore implica la decrescita di un altro operatore in termini di produzione. Le fonti di energia oggi sono in competizione tra loro. Le rinnovabili cercano segnali di investimento a lungo termine e mentre la burocrazia blocca lo sviluppo delle rinnovabili, le rinnovabili rimangono ferme. Qualsiasi industria ha il diritto di poter rinnovare la propria tecnologia”.
Eugenio De Blasio, Amministratore Delegato di Green Arrow Capital, ha provocatoriamente proposto: “Soffriamo del nanismo italiano. Da una parte abbiamo le associazioni, dall’altra le lobby e i canali propri. Per raggiungere i risultati di cui il nostro Paese ha bisogno, non possiamo aspettare ottant’anni. Serve essere più specifici quando si fanno le richieste. Invece di lamentarci, proponiamo qualcosa di concreto e di semplice. Io chiederei che in automatico tutti gli impianti esistenti abbiamo diritto a un remapping tecnologico. Pretendiamo chiarezza dal governo. Al repowering serve una normativa specifica. Propongo di far capire ai nostri interlocutori che i nostri obiettivi non possono aspettare tre generazioni. Dobbiamo sfruttare quello che c’è, potenziarlo e allargarlo”.
Giuseppe De Beni, CEO di Italgen, ha concluso: “Chiediamo un sistema regolatorio che permetta una pianificazione degli investimenti, a dimostrazione che noi siamo pronti a fare investimenti nel momento in cui abbiamo la certezza che le regole di inizio percorso siano le stesse in termini di execution a fine percorso. La volontà di investimento c’è, ma abbiamo dei lacci addosso”.
Irex Italia 2020: strategie future e tecnologie emergenti
Il panorama energetico in evoluzione sta spingendo le aziende a prevedere piani di sviluppo sempre più sfidanti anche dal punto di vista delle soluzioni tecnologiche su cui investire. Tra le principali tendenze si assiste alla crescita dimensionale dei top player le cui acquisizioni stanno accelerando il consolidamento del mercato italiano. La capacità passata di mano nel 2019 è salita a 1,7 GW da 1,2 nel 2018, quasi interamente di fotovoltaico ed eolico. Il rapporto evidenzia inoltre che anche l’industria elettrica europea sta accelerando la trasformazione sulla spinta delle politiche climatiche UE. Le maggiori venti utility europee hanno infatti aumentato del 29% la capacità rinnovabile in un decennio e avviato piani per il phase-out del carbone. Da notare, inoltre, l’approdo sul mercato energetico green di nuovi attori come le compagnie Oil&Gas, ma anche dei colossi web, come Google e Amazon, attirati dal peso crescente della digitalizzazione e automazione nei settori energetici, che hanno cominciato ad approvvigionarsi con rinnovabili, sia tramite PPA sia con investimenti diretti nel settore.
La crescita delle rinnovabili è accompagnata da investimenti nelle nuove tecnologie. Tra queste le principali prevedono lo sviluppo di sistemi di accumulo, abbinati sia a impianti a rinnovabili che a quelli termoelettrici. Parallelamente aumentano le attività di ricerca e sviluppo, che puntano anche alla creazione di una filiera nazionale delle batterie. Un’altra area ancora nelle prime fasi del ciclo di vita è quella della mobilità sostenibile, per la quale diversi operatori stanno sviluppando reti di ricarica elettrica più capillari e stringendo collaborazioni a livello europeo. Nel medio termine i fari sono puntati sull’accoppiamento tra elettrico e gas, grazie anche a biometano e P2G (power-to-gas).