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Mobilità sostenibile, le sfide per Italia ed Europa

Conferenza organizzata dall’ateneo Uninettuno in collaborazione con la Pegna, Enel e Ferrovie dello Stato

Non bastano infrastrutture senza capitale, la sfida del tavolo nazionale sulla mobilità sostenibile

Energia rinnovabile, mobilità e idrogeno sono il futuro dell’Italia e dell’Europa. E’ quanto emerge nell’ultima conferenza organizzata dall’ateneo Uninettuno in collaborazione con la Pegna, Enel e Ferrovie dello Stato, tenutasi a Roma.

Nel confronto, moderato dal deputato Emilio Carelli, viene affrontato il tema dei collegamenti nel Paese e di come migliorarli a breve tempo, tenendo conto di quanto discusso negli ultimi vertici mondiali sull’ambiente e sul cambiamento climatico. Alessandro Morelli, vice ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, infatti, presenta le opportunità che l’esecutivo Draghi sta mettendo e metterà in atto rispetto a un tema che in agenda, oggi, è la priorità delle priorità: «La logistica fino a ora non ha perso un colpo, neanche durante la pandemia. Ecco perché deve farsi trovare pronta rispetto a un percorso lungo, dove è indispensabile spendere bene le risorse in investimenti che producono redditività».

Il responsabile sostenibilità e affari Istituzionali del gruppo Enel Fabrizio Iaccarino, ad esempio, ribadisce l’importanza di un piano per quanto riguarda le ricariche veloci per le auto elettriche sulle autostrade, così come una serie di incentivi che agevoleranno le persone a utilizzare veicoli meno inquinanti.  

Il direttore affari istituzionali di Ferrovie dello Stato Francesco Parlato, invece, evidenzia come ben 24 miliardi del tanto discusso Pnrr saranno destinati ai collegamenti su ferro. «Colmare il divario tra Nord e Sud e prevedere una serie di interventi più sostenibili è certamente la direttiva fondamentale per affrontare il delicato tema della sostenibilità».

Previste novità anche per quanto riguarda gli aeroporti. Giorgio Gregori, Chief Infrastracture Officier di Aeroporti di Roma, dichiara come si sta pensando di sostituire il parco mezzi, nonché una serie di azioni mirate per far arrivare i turisti al centro città in modo sempre meno impattante.

Un occhio, quindi, rivolto al futuro come dichiarato dal vice ministro Morelli che senza giri di parole evidenzia come i treni a  idrogeno, adesso, non sono più fantascienza, considerando l’esperimento già avviato in Val Camonica. Allo stesso tempo, però, avverte come ammodernare e mettersi al passo con i cambiamenti non debba avere ripercussioni sulle tasche dei cittadini: «Non ha senso fare tutto elettrico se poi le bollette della luce sono insostenibili per la gran parte delle famiglie italiane. Serve, piuttosto, effettuare le scelte migliori, valutando le opportunità».

Per fare ciò, per il rappresentante di Ferrovie dello Stato, è utile sconfiggere quel mostro chiamato burocrazia, che rischia, ancora una volta, di frenare lo sviluppo. «E’ fondamentale trovare il modo per accorciare i tempi delle conferenze di servizio e velocizzare iter troppo lenti».

La vera sfida, come sottolineata da Enel, poi, sarà quella della formazione. Investire in mobilità sostenibile vuol dire anche rieducare la manodopera esistente. «Quando si chiude un impianto a carbonio – sostiene Iaccarino – bisogna pensare innanzitutto a dove mandare a lavorare le persone che ci lavorano».

In tal senso, quindi, la vera sfida sarà la formazione. Ecco perché il rettore dell’Uninettuno Anna Maria Garito esorta le istituzioni a investire su quelle competenze che realmente possano cambiare il mondo. «Non bastano solo le infrastrutture. Serve creare un capitale umano ad hoc per le sfide dell’avvenire. I cinquantenni, come già stiamo facendo, devono essere introdotti al digitale, così come i giovani devono essere sempre più consapevoli rispetto al tema della transizione ecologica, che richiede un linguaggio e un approccio alle cose completamente differenti rispetto a quanto fatto sino a ora».