Green
ONU, Guteress: l’impegno sul clima è parte della sopravvivenza
COP25, tutti devono cooperare, anche la finanza
di Paola Serristori
Carolina Schmidt, presidente della Conferenza dell’Onu sul cambiamento climatico in corso a Madrid (COP25), introduce la sessione plenaria, a cui è presente il segretario generale dell’Onu António Guterres, ribadendo: “Gli impegni per ridurre le emissioni inquinanti sono urgenti. La scienza è chiara, dobbiamo cambiare direzione per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi (COP21). Servono nuovi sforzi di tutti: cittadini, giovani, inventori, imprenditori, sindaci, finanzieri, settori produttivi. Per un mondo migliore.”
Artur Lorkowski, inviato speciale su clima della presidenza polacca di COP24, aggiunge: “Il cambiamento sistemico è necessario per fermare il surriscaldamento del pianeta. Accelerare l’impegno dei Paesi è possibile.”
È il momento del segretario generale dell’ONU, António Guterres, che ha preparato un articolato rapporto per punti su come stringere le misure da adottare in questa COP25. Esordisce cogli usuali ringraziamenti ai partecipanti, ma cita espressamente i “cari amici dell’azione per il clima”. Le organizzazioni non governative stanno facendo un gran lavoro di informazione e mobilizzazione, pressione sugli attori governativi, per la verità immobili, o quasi.
Il messaggio di Guterres è diretto: “Il mondo sta diventando caldo e pericoloso più di quello che avevamo previsto. Raggiungere l’obiettivo di riduzione dell’inquinamento del carbone previsto nel 2020 è al momento irrealistico. Tuttavia la forza della scienza e le nuove forme di cooperazione ci fanno pensare che possiamo vincere questa sfida. Il prossimo anno faremo il punto consegnando i risultati raggiunti dai Paese. I mesi che abbiamo davanti sono essenziali per sapere se possiamo salvare il pianeta.”
In Europa le emissioni di gas che provocano l’effetto serra devono essere ridotte del 20% entro il 2020 per rientrare nella proiezione di 1.5° C di aumento della temperatura, soglia di rischio per la distruzione di risorse e vita.
Rispetto al 2010, le emissioni mondiali dovranno ridursi del 45% nel 2030. L’energia dovrà diventare “pulita” dal 2050 (zero carbone).
Il segretario generale dell’ONU sottolinea che l’aumento della temperatura e la distruzione dell’ecosistema causano anche un danno economico. Gli imprenditori e tutti coloro che operano negli affari devono cooperare nell’individuare i fattori chiave che consentono di vincere la corsa contro il tempo. E cita il carbone come principale elemento. All’ultimo G20, dopo l’iniziativa dei gestori di fondi, si è discusso ancora sul prezzo del carbone e sulla fine delle forme di finanziamento per i carburanti fossili. Sino a che investire nel settore sarà conveniente si toglieranno risorse alla transizione.
Guterres si è detto incoraggiato dal fatto che le 170 maggiori aziende nel mondo hanno impostato l’innovazione per contenere l’inquinamento secondo le direttive scientifiche. La tecnologia, gli impegni finanziari a sostegno del cambiamento delle fonti di energia, devono eliminare il carbone anche dai trasporti navali. Nelle città portuali il problema dell’inquinamento delle emissioni delle navi è stato denunciato dalle associazioni ambientaliste.
“L’impegno sul clima di COP25 è parte della sopravvivenza. Ognuno, in ogni Paese, deve adottare i medesimi comportamenti per un mondo più pulito e più sicuro”, conclude il rappresentante dell’ONU.