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Rotterdam, San Francisco e Abu Dhabi. Smart city, il jolly di Renzi per il Pil
Non è una semplice moda o un'attezione dal sapore etico all'impatto che la nuova edilizia ha sull'ambiente. Di più: è un modo concreto di dare una concreta sforbiciata alla bolletta elettrica e del gas e far risparmiare così alle comunità preziose risorse finanziarie da destinare poi ad altri impieghi. In un'economia ancora zoppicante come quella italiana in cui la ripresa, da prefisso telefonico però direbbe il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi, è ancorata perlopiù a fattori esogeni come la picchiata dell'euro e il quantitative easing della Bce, il puntare sull'efficienza energetica, settore della green economy, potrebbe rappresentare un autentico volano per la crescita.
Per esempio nel nostro Paese, secondo l'ultimo studio sfornato dall'Enel Foundation, una buona politica governativa (e non solo) nel settore potrebbe portare in dote entro il 2020 un taglio ai consumi di oltre due mila terawattora l'anno, producendo un volume d'affari addirittura superiore ai 50 miliardi di euro.
Matteo Renzi lo sa bene ed è per questo che con la legge di Stabilità del 2015 il governo ha deciso un’ulteriore proroga al 65% dell'Ecobonus e cioè gli sgravi per gli interventi di riqualificazione energetica che verranno realizzati nel corso del 2015. Il problema è che per azionare una potente leva per la crescita bisognerebbe cambiare approccio e cioè concepire l'efficienza in modo integrato (e non solo con la singola leva dell'ecobonus) all'interno delle smart city, ovvero aree in cui un insieme di strategie di pianificazione urbanistica tese all'ottimizzazione e all'innovazione dei servizi pubblici (così da mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita) rende le città più sostenibili. Basterebbe copiare ciò che sta succedendo in altre parti del mondo. Eccone alcuni esempi.
Abu Dhabi. In pieno deserto, a 15 km dal centro di Abu Dhabi, è stato costruito il primo tassello di Masdar City, la prima città al mondo totalmente a zero emissioni. Il progetto è di Foster più Partners e l'operazione sara completata entro il 2020 con un investimento di 22 miliardi di dollari. Zero rifiuti, zero emissioni e acqua riciclata all'80% l'anno. Masdar City cresce entro il perimetro di un quadrato, su una piattaforma che ospita tutte le infrastrutture cittadine. Il progetto è stato voluto dal colosso delle energie rinnovabili, Masdar, a sua volta controllato dalla società dello sviluppo immobiliare ed economico del govemo di Abu Dhabi. I lavori sono partiti nel 2008 e a regime, in una superficie di 640 ettari, abiteranno 50 mila persone. A Masdar City si prevede un consumo del 75% di energia in meno rispetto ad una città tradizionale di pari dimensioni.
San Francisco. E' in costruzione e sarà pronto entro il 2015 il San FranciscoTransbay Terminal, maxi-progetto di riqualificazione della baia di San Francisco con un piano visionario per la rete dei trasporti, dov'è prevista la realizzazione di un nuovo parco sulle coperture degli edifici; 4,5 miliardi di dollari l'investimento. Si sostituirà l'ex terminal con un hub che collegherà la regione con 11 diversi sistemi di trasporto, locali e ad alta velocità. Non solo un'infrastruttura di alta ingegneria ma anche un parco con mix di iniziative per aumentare la biodiversità, depurare le acque, filtrare l'aria e realizzare uno spazio pubblico di qualità. Un modello per l'idea di città multifunzionale dove il trasporto è connesso con residenze, uffici, parchi e negozi, il tutto in un contesto esistente. L'architettura è dello studio Pelli Clark Pelli e le strategie di sostenibilità sono di Except.
Rotterdam. Nella città olandese sarà realtà nel 2017 un piano che prevede la riconversione di un insediamento di social housing costruito nel dopoguerra in un quartiere esemplare, autosufficiente e sostenibile. Nel progetto Schiebroek-Zuid sono applicate soluzioni innovative in termini di efficienza energetica e fonti rinnovabili, sono sperimentati programmi sociali ed economici (previsto anche orti e allevamenti urbani ) e sono adottate strategie di riqualificazione adattive. Questo modello spiega concretamente cosa sia un sistema resiliente dove si combinano tecnologie smart e approcci legati alla biomimesi. In termini di tecnologie costruttive ed efficienza energetica si punta su energie rinnovabili e bassi consumi che si coniugano con strategie di più ampio respiro dove la sostenibilità è frutto di progettazione integrativa: viabilità sostenibile, risparmio idrico, impatto positivo su ecosistema e microclima.