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Summit sul clima, distensione globale: Biden parla coi nemici Putin e Xi

Al via il summit sul clima organizzato dal presidente Usa Joe Biden. Tra i temi sul tavolo: taglio della CO2, lotta alla deforestazione e gestione petrolifera

Un primo passo in questa direzione è stato compiuto la scorsa settimana dall’inviato Usa per il clima, John Kerry, che a Shanghai ha incontrato i suo omologo cinese, riallacciando così il dialogo su questo tema, sospeso durante la presidenza Trump. Le due parti hanno concordato sulla necessità di lanciare azioni concrete prima del 2030 per ridurre le emissioni. Persino il presidente russo Vladimir Putin ha promesso che la Federazione, uno dei maggiori produttori di petrolio e gas, farà la sua parte nel combattere il cambiamento climatico.

I temi in agenda nella prima giornata del summit sul clima riguardano cambiamento climatico, finanza, ruolo dei mercati dei capitali, adattamento e resilienza. Venerdì il programma "Build Back Better" del presidente Usa sarà al centro dell'attenzione: Biden considera la lotta al riscaldamento globale come un'opportunità per creare posti di lavoro.

Bill Gates affronterà poi la questione dell’innovazione nel campo delle energie pulite e delle industrie da creare, settore nel quale ha investito 2 miliardi di dollari. Secondo le indiscrezioni, l’amministrazione Biden dovrebbe impegnarsi a un taglio delle emissioni del 50% entro il 2030, sulla base dei livelli del 2005. Si tratta di un obiettivo ampiamente sostenuto dai gruppi ambientalisti nazionali e dal segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che ha affermato che il 2021 "deve essere l'anno dell'azione" per evitare il disastro climatico.

Oltre alla riduzione delle emissioni inquinanti, si parlerà del calo della produzione di acciaio, di gestione del settore petrolifero, lotta alla deforestazione, produzione di pannelli ad energia solare e veicoli elettrici. Su questi ultimi due punti, il segretario di Stato, Anthony Blinken, ha riconosciuto che l'America sta "rimanendo indietro" rispetto alla Cina. L'impegno di ridurre le emissioni responsabili dei gas serra di "almeno" il 55% entro il 2030 rispetto ai valori del 1990 e di un’Europa climaticamente neutra entro il 2050 consente invece all'Ue di presentarsi all'appuntamento di domani con un messaggio rafforzato di sfida ambientale. Ora la palla passa nel campo di Usa e Cina, i due massimi inquinatori a livello mondiale, le cui decisioni sono più che mai cruciali per salvare il pianeta dopo la pandemia, e per avere un effetto trainante sugli altri Paesi. 

Clima, Biden: "Obiettivo Usa è neutralità carbonica entro 2050"

Il presidente Usa, Joe Biden, raddoppierà gli obiettivi degli Stati Uniti nella lotta al cambiamento climatico puntando a una riduzione delle emissioni di gas serra del 50-52% entro il 2030, rispetto al 26-28% (entro il 2025) fissato dall'ex presidente Barack Obama con gli Accordi di Parigi. Il nuovo obiettivo verrà annunciato oggi in occasione del summit virtuale sul clima promosso da Biden, come anticipato da un funzionario della sua amministrazione.

Il presidente Usa, Joe Biden, ha sottolineato gli "straordinarie opportunità economiche" che comportano le misure per la lotta al cambiamento climatico nel mondo. "Gli Usa", ha detto Biden aprendo il summit virtuale sul clima, "sono decisi ad agire: non solo il governo federale, ma anche gli Stati, le corporazioni, i lavoratori". "Vedo l'opportunità di creare milioni di posti di lavoro e ben pagati", ha aggiunto il capo della Casa Bianca.