Green
Tessa Gelisio, dalla tv ai social: "L'ecologia da sempre al centro della vita"
Ambientalista, conduttrice televisiva, ecoblogger e non solo: Tessa Gelisio racconta ad Affari la sua storia “sostenibile” tra associazionismo, tv e web
Nata ad Alghero, ma cresciuta in Toscana, Tessa Gelisio coltiva fin da piccola un amore smisurato per tutto ciò che riguarda l'ambiente, la tutela del territorio e la salvaguardia degli animali. Una passione che si tramuta ben presto in professione: dalla militanza in associazioni locali e nazionali come Legambiente, allo sbarco sul piccolo schermo con programmi di divulgazione scientifica e la conduzione della rubrica culinaria di Cotto e Mangiato, fino alla stesura di un libro spartiacque dal titolo "Ecocentrica", la creazione dell'omonimo blog e il lavoro incessante sui social. A oggi, con una community che conta quasi 400mila utenti, Tessa è una delle voci green più seguite e apprezzate in Italia. Dalla tavola al fashion, dalla casa alla natura, la sua missione è promuovere uno stile di vita sempre più sostenibile. Affaritaliani.it l’ha incontrata per conoscere (più a fondo) le radici della sua storia, facendo il punto sul rapporto, ormai sempre più interdipendente, che lega il web con la comunicazione ambientale, tra limiti e opportunità.
Sensibilità ambientale e cura per la natura sono un po’ i fili conduttori della tua vita e della tua carriera. Da dove è cominciato tutto?
Sono nata e cresciuta in una famiglia di ambientalisti. Fin da bambina ho una predisposizione innata per gli animali, i miei genitori mi parlano continuamente di natura e di ambiente, dandomi la possibilità di vedere luoghi, viaggiare, capire e conoscere. A 14 anni inizio a fare la volontaria per associazioni locali e centri di recupero di fauna selvatica: tutte le estati trascorro il mio tempo libero tra tartarughe e cicogne ed entro in contatto con biologi, ricercatori ed esperti. Incontri cruciali che mi permettono di compiere un salto di qualità: da una sensibilità generata dai classici slogan "rispettiamo la natura" e "amiamo gli animali" conquisto fiducia e conoscenza. Così a 19 anni mi iscrivo all'Università di Milano al corso di Scienze Ambientali, che però non completo, poiché inizio a lavorare come giornalista e conduttrice specializzata in temi ecologici e animali. Non c’è quindi un vero e proprio momento in cui nasce la mia sensibilità, penso di averla sempre avuta, fin da bambina, e in vari modi ho cercato di nutrirla nel tempo, rendendola una vera e propria missione.
Vediamo che il mondo della televisione ti "rapisce" fin da giovanissima. Trattare argomenti scientifici e sostenibili, forse ai tempi ancora taciuti, come è stato? Una sfida riuscita?
Non è mai stato così immediato. Trasmettere la bellezza della natura con la classica documentaristica è relativamente molto più semplice. Comunicare le problematiche ambientali e le possibili soluzioni è invece più complesso. Si tratta di uno “step ulteriore”, che dubito si possa compiere nel breve periodo con la tv generalista (purtroppo).
Ti occupavi solo di documentaristica o anche di inchieste?
Dipende, ho fatto un po’ di tutto. Su Blu & Blu mi occupavo di documentaristica subacquea. Con Oasi su La 7 di denunce, campagne ambientali ed inchieste: forse il programma più battagliero e all’avanguardia a livello di contenuti. Sereno Variabile, Pianeta Mare e Italia che vai erano più legati al territorio e al mare. Mentre Solaris era pura documentaristica classica.
L’arrivo poi in Mediaset con la rubrica quotidiana di cucina Cotto e mangiato accresce il tuo successo. Nella tua conduzione sei riuscita a portare parte della tua sensibilità sostenibile nelle tavole dei telespettatori?
All’inizio devo di dire sì, perché è stato una sorta di valore aggiunto: dieci anni fa eravamo agli arbori di quella che oggi chiamiamo divulgazione green. Inoltre, la cucina, oltre ad essere una mia grande passione, rappresenta uno dei nodi cruciali della sostenibilità. Cotto e mangiato è stata una straordinaria possibilità per iniziare a parlare di cibo a basso impatto ambientale. Ho cominciato così a proporre ricette e idee di dieta mediterranea, basate su prodotti locali e di stagione. “Aiutare le persone a decidere che cosa cucinare”, trovo che sia una missione, forse più indiretta, ma altrettanto fondamentale.
Uno strumento di sensibilizzazione diverso ma pur sempre efficace?
Esatto, che è un po’ quello che caratterizza la sostenibilità. Parliamo di un tema trasversale che tocca tutti gli aspetti della vita. E alcuni, come ad esempio la cucina, hanno un impatto ambientale più alto rispetto ad altri. Sensibilizzare verso pratiche più sostenibili è quindi un valore importante da non sottovalutare.