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India, piove sul bagnato: terremoto di magnitudo 6
La terra trema forte nella zona nord est del Paese. Al momento non si registrano vittime ma crolli e altri danni materiali
Piove sempre sul bagnato in India. Come se non bastasse la disastrosa situazione legata alla variante indiana del Coronavirus, questa mattina all'alba un terremoto molto forte ha fatto tremare tutto: magnitudo 6.1 scala Richter ed epicentro nell'area dell'Assam, nord est del paese, con profondità a 29 chilometri. La popolazione è scappata dalla proprie abitazioni che hanno oscillato molto forte. Al momento non si registrano vittime ma solo danni materiali con diversi crolli e molte crepe nei muri delle case.
La zona più colpita è stata la città di Tezpur, circa 100 mila abitanti, a circa 45 km dall'epicentro. Le autorità locali, già alle prese con la terribile pandemia, hanno riferito di “crepe nei muri ma nessun danno maggiore o vittime finora”.
Intanto, la variante indiana del Covid sta facendo danni che nessuno si sarebbe aspettato. Come già anticipato da affritaliani.it il dato governativo sul numero di vittime sarebbe non solo al ribasso, ma molto, molto inferiore a quello reale. A questo punto possiamo dire che ufficialmente muoiono circa 3mila persone al giorno. Ma solo ufficialmente perché secondo quando riferiscono gli esperti le vittime sarebbero cinque volte superiori, quindi almeno 15mila al giorno. Questo dimostra quanto è difficile censire le vittime in un Paese estremamente popoloso e con una fetta ampia di popolazione fantasma.
Le persone muoiono perché mancano i letti nelle strutture ospedaliere, ma anche le scorte di ossigeno scarseggiano, tanto che chi se lo può permettere ricorre al mercato nero per accaparrarsi una bombola. Nel frattempo, da oggi tutti coloro che hanno più di 18 anni possono prenotarsi per il vaccino, ma nonostante l'India sia il più grande produttore mondiale solo l'1,6 percento della popolazione è stata completamente immunizzata e le dosi scarseggiano in molti Stati.
I forni per la cremazione delle vittime lavorano h24 ma in molti casi le vittime vengono bruciate su pire improvvisate nelle strade delle città. E inizia a mancare anche la legna.