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Juan Guaidò si chiede perché l’Italia non si schieri contro Maduro
Mentre un paese lotta uno discute sul dopo Festival di Sanremo
Mentre il Governo Chavista di Nicolas Maduro tenta in ogni modo di togliere l’ossigeno a Juan Guaidò, autonominatosi presidente ad interim, e la comunità internazionale si schiera a favore del giovane leader, l’Italia mantiene una posizione ambigua.
Così ambigua da provocare una lettera ufficiale da parte di Guaidò.
Lo schiaffo di Guaidò all'Italia.
Nella lettera, consegnata dalla delegazione ufficiale venezuelana ai media italiani, Guaidò si chiede come mai un paese con legami fortissimi con il Venezuela, con 2 milioni di migranti italiani che stanno vivendo e soffrendo insieme ai cittadini venezuelani, non si schieri apertamente contro il dittatore Maduro, non chieda libere elezioni e di aprire ai corridoi umanitari.
Una lettera dai toni gravi che suona come un forte schiaffo al nostro paese mettendo in evidenza una brutta figura, a livello internazionale, difficile da eguagliare.
E tutto questo mentre Nicolas Maduro, attraverso il Governo, cerca in tutti i modi di bloccare il leader emergente.
Infatti l’Ufficio di Controllo del Governo ha ordinato l’apertura di un’investigazione ufficiale contro il politico accusandolo di aver ricevuto danaro straniero in forma irregolare.
Lo schiaffo di Guaidò all'Italia. I tentativi di Maduro contro il giovane leader
Quindi dopo aver ordinato a Guaidò di non lasciare il paese e avergli bloccato i conti bancari ora il regime sta cercando un nuovo pretesto per, probabilmente, tentare di portarlo in carcere.
Dal canto suo Guaidò sta cercando di aumentare la pressione sui militari della Forza Armata Nazionale Boliviana (FANB) affinché permettano di far passare gli aiuti umanitari.
E con questo obiettivo il presidente ad interim ha convocato una nuova marcia, in occasione della Giornata della Gioventù.
‘Ci mobiliteremo in tutto il Paese-ha detto Guaidò attraverso la rete internet e quella di volontari gestita e supportata da oltre 100000 persone-è miserabile che si giochi con le necessità del popolo. Supereremo l’emergenza e appena cesserà l’usurpazione andremo avanti a soluzionare i problemi del nostro Paese’.
E mentre il Venezuela lotta, la gente muore e soffre la fame, mentre gli aiuti internazionali arrivano da ogni dove, l’Italia è occupata dai formidabili problemi del dopo Festival di Sanremo e del si o no alla Tav.
Difficile dare torto alla lettera di Guaidò.