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L’ Arabia Saudita regala nuovi diritti alle donne ancora oppresse

Possibilità di guidare e viaggiare da sole. Ma l’eguaglianza è ancora lontana.
Arabia Saudita e diritti umani non sempre, nella storia, si sono incontrati. Anzi sono stati così distanti che il Paese ha ricevuto periodicamente mozioni di censura da molte organizzazioni umanitarie.
Anche se il concetto di normalità di diritti fra uomini e donne è ancora abbastanza complicato il principe ereditario Mohamed bin Salman ha cominciato a portare avanti cambi considerati, da quelle parti, ‘rivoluzionari’.
E’ di pochi giorni infatti una nuova legge che permetterà alle donne adulte di avere il passaporto,viaggiare e lavorare senza bisogno di avere il permesso del marito, tutore e padrone, sia esso marito, parente o fratello.
La modifica della legge, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Paese, è l’ultima dei diritti ottenuti dalle donne saudite. Così come, ad esempio, la possibilità di registrare da sole nascite, matrimoni o divorzi, diritti sempre riservati all’uomo.
Arabia Saudita e diritti delle donne
Altra novità a favore della donna è quella che, da adesso, potranno essere nominate tutrici di un minore.
E questa nuova aria di rinnovamento ha toccato pure il mondo del lavoro che ora viene ritenuto ‘un diritto di tutti i cittadini’.
In questa logica nessun imprenditore può’ più discriminare alcun lavoratore in ragione di sesso, età o valore professionale.
A sostenere questo cambiamento del mondo del lavoro vi è anche l’obiettivo di aumentare il numero delle donne impegnate professionalmente con l’obiettivo di alzarlo dall’odierno 22% ad un 33% nel 2030.
Anche perché non si scappa dal proprio paese solo perché manca il lavoro, come sta succedendo in Italia, ma si scappa pure perché mancano i diritti umani elementari.
E quello che succede nel ricco paese arabo dove molte giovani approfittano di vacanze o di viaggi di lavoro per chiedere asilo in altri Paesi e scappare da famiglie e da uno stato che considerano ultraconservatore.
Arabia Saudita e diritti delle donne
Uno Stato che non permette alla donna di fare un intervento chirurgico, aprire un conto in banca, iscrivere il proprio figlio a scuola o affittare un appartamento senza il permesso del proprio tutore, il mahram.
Bin Salman. giovane e cosciente questa criticità, ha più volte sostenuto la volontà di abbassare le restrizioni senza perdere l’identità culturale del Paese ma cercando di essere più vicini ad una cultura globale.
E queste novità,ovviamente, sono state apprezzate dal mondo femminile saudita che ha ringraziato Salman con grandi ‘like’ sui social.
Già l’anno scorso fu permesso alle donne di mettersi al volante di un auto, un divieto che aveva portato a continue proteste ed arresti di donne considerate ‘attiviste’.
Ma l’altra faccia verso la normalità sta ancora nel gran numero di regole e divieti che ancora rendono l’Arabia Saudita abbastanza lontana dal concetto di Paese liberale.
Non bisogna dimenticare che molte di queste donne, considerate attiviste e per questo incarcerate, così come denunciato da molte organizzazioni umanitarie, subiscono molti abusi e persino torture e, ultimo ma non ultimo possibili condanne a venti anni di prigione.
Qualcosa su cui il nuovo principe ‘innovatore’ dovrà comunque confrontarsi.