Libri & Editori
2016, "Mondazzoli non limiterà la libertà". Intervista allo scrittore Nacci
di Virginia Perini
Tra fiumi di pubblicazioni e un nuovo scenario editoriale che ha per protagonista nuove realtà come "Mondazzoli" o La nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi, si chiude il 2015 dell'editoria. Rivolgiamo alcune domande sulla produzione letteraria dell’anno che sta per concludersi e in generale sul mondo dei libri e della lettura nel nostro paese a Bruno Nacci, scrittore e studioso, autore con Laura Bosio di Da un’altra Italia. 63 lettere, diari testimonianze sul “carattere” degli italiani (Utet); una nuova edizione dei Pensieri di Blaise Pascal (Utet) e una biografia del pensatore francese La quarta vigilia. Gli ultimi anni di Blaise Pascal (La scuola di Pitagora editrice); mentre nel 2015 ha pubblicatoIl silenzio dell’infinito. Un frammento di Pascal (La scuola di Pitagora editrice) e ha curato di Étienne Pascal, Lettera a padre Noël (Mimesis).
Che cosa significa essere scrittori oggi?
Ci sono scrittori e scrittori, cose scritte e cose scritte… Chi scrive dovrebbe chiedersi sempre perché lo fa. Si può scrivere per soldi, per vanagloria, per mille interessi diversi. Io, e tanti altri fortunatamente e certo meglio di me, scrivo perché metto a disposizione di quelli che lo desiderano, il mio studio e la mia immaginazione, per quello che valgono. Un amico studioso del Seicento dice che chi ha il tempo e la cultura o il talento per riflettere deve poi scrivere per chi non ha né l’uno né l’altro.
Tanti esordienti e nuove pubblicazioni ogni mese, quello dell’editoria è un mondo in evoluzione? Dobbiamo temere la recente concentrazione editoriale Mondadori-Rizzoli?
La proliferazione dei libri è impressionante. L’Istat (dati riferiti al 2014) dice che in un anno si sono pubblicati quasi 60.000 libri mentre la percentuale dei lettori scende costantemente, dal 46% nel 2012 al 41% nel 2014. Quanto agli esordienti, senza dare giudizi di valore (impossibili) bisogna rilevare che purtroppo molti editori prendono in considerazione più un esordiente giovane che un esordiente maturo, perché se “funziona” ha una vita “lavorativa” più lunga e l’investimento è più redditizio… insomma il cavallo giovane potrebbe vincere di più! Non parlerei di evoluzione, ma di smarrimento evolutivo… Quanto alla concentrazione editoriale che tanto ha scandalizzato e allarmato, vorrei ricordare che i due principali gruppi editoriali negli USA monopolizzano il 75% del mercato, rispetto al 40% della odierna fusione, e non mi pare che manchi la libertà di esprimersi… Si tratta di fusioni finanziarie non di misteriosi calcoli oscurantisti…
Può fare un bilancio di fine anno? Quali romanzi degli anni recenti l’hanno colpita maggiormente, e ha qualche consiglio di lettura da dare?
Bilanci? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere, anche perché seguo pochissimo la narrativa contemporanea, mentre invito tutti a leggere un piccolo capolavoro uscito nel lontano 1965 e riedito pochi anni fa da Fazi, che sta guadagnando terreno anche tra i lettori italiani, oltre che tra quelli americani che lo avevano quasi ignorato: John Williams, Stoner, e un breve, amaro romanzo di Antonio Del Giudice, Buonasera, dottor Nisticò (Noubs), che scrive la storia di uno dei tanti “corrotti” eccellenti, vista però dall’altra parte.... e di Chicca Gagliardo Il poeta dell’aria (Hacca), un libro davvero intriso di poesia, quella vera, per una volta tanto.
E un romanzo classico moderno?
Musil, L’uomo senza qualità.
Libri cartacei o ebook? Chi vincerà nel 2016?
Spero che vincano i buoni libri…. in Italia i libri fruibili in versione elettronica sono in forte aumento, ma nel complesso mi risulta che non superino il 5% del mercato complessivo. D’altra parte il libro elettronico è una scommessa dall’esito incerto, non tanto nella gara commerciale con il libro cartaceo, quanto per la sua influenza sulla scrittura e sulla lettura in genere, leggere il bel libro di Katherine Hayles, My mother was a computer (Mimesis), che traccia il complesso e inquietante panorama di questi intrecci futuribili.