Libri & Editori

Benedetta Cosmi, la prima donna al Quirinale passa dal Premio Strega

Cosmi con Orgoglio e sentimento è candidata allo Strega grazie a Antonio Augenti: 35 per ora i libri segnalati da Gli amici della Domenica, e lunedì si chiude

Chissà se Orgoglio e sentimento (Armando editore) il romanzo d’esordio di Benedetta Cosmi appena candidato al premio Strega, si rivelerà un romanzo presago. Perché il suo ultimo capitolo, con un salto temporale nel 2035, destina al Quirinale una delle sue protagoniste, Sonia Benedetti Terra, prima presidentessa donna italiana a 52 anni che nel suo discorso di insediamento annunciando un settennato all’insegna del merito si chiede come è stato possibile che non ci sia stata nessuna donna prima di lei: “Volete dire che nessuna donna meritasse? Io non credo…”.

C’è molto della precedente produzione saggistica di Cosmi, 37 anni, giornalista economica impegnata sui temi del lavoro, della scuola, del gender gap e dei troppi freni alla generazione dei trentenni come lei in Orgoglio e sentimento romanzo di formazione sotteso da un’analisi politico-letteraria.

È una storia di un’amicizia nata casualmente su un treno alla vigilia della pandemia, all’epoca della tempesta Ciara, tra quattro trentenni (Giannenrico, Adriana, Olimpia e Sonia che diventerà Presidente della Repubblica). Su quel vagone c’è anche un giornalista neopensionato metà ligure e metà lombardo, in pensione da poco, che nel confronto con quei giovani adulti metterà in discussione se stesso e la sua generazione. Tra vissuti individuali, amori e carriere i protagonisti arriveranno a festeggiare il quindicesimo compleanno del loro gruppo nel 2035 alla vigilia dell’insediamento dell’amica al Quirinale.

“Il mio è anche un romanzo per i settantacinque anni della Repubblica italiana” spiega Cosmi, ricordando che solo nel ’46 le donne hanno potuto votare e che nella Costituente ci furono solo 21 donne. “Lo ricordo anche nelle mie pagine che puntano a rompere il soffitto di cristallo che frena carriera e successi economici femminili e soprattutto le barriere mentali di cui si nutre il global gender gap”.

Le motivazioni con cui lo storico dirigente di Viale Trastevere Antonio Augenti ha presentato Benedetta Cosmi col suo romanzo di formazione al Premio Strega fanno pensare di essere davanti a uno dei dodici finalisti. Cadrà benissimo per i 75 anni della Repubblica italiana questa avvincente lettura di una delle penne più interessanti del panorama italiano.

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“Il racconto che Benedetta Cosmi condivide con il lettore” si legge nelle motivazioni sul sito del Premio Strega “segue le vicende di un gruppo di giovani, all’ascolto dei quali, si pone un anziano giornalista, da poco in pensione.

Si tratta di una storia che accomuna per occasione vissuti individuali connotati, sì, da specificità, ma che nell’anno della pandemia sono tratti ad interpretare, con scambievole complicità e in modo contraddittorio una stagione dalla quale dovrebbero ripartire con orgoglio e sentimento. Quali? Se l’orgoglio non si sposa con la saggezza e il sentimento, come qualcuno osserva, si esprime talvolta in modo mutilato, allora occorre attendere che il tempo possa sanare ferite e risolvere turbamenti e interrogativi individuali perché i modi di essere trovino modo di dispiegarsi.

Da questo punto di vista il romanzo di Benedetta Cosmi, che, senza piegarsi alla moda, è certamente romanzo di formazione, si connota soprattutto come analisi politico-letteraria. I vissuti individuali dei protagonisti e la stessa relazione che li fa camminare insieme verso un improbabile 2036, quindicesimo anniversario del gruppo, non prescindono, infatti, dall’aggrovigliato intreccio dei tanti problemi che mettono duramente alla prova  una generazione tenuta in sospeso: occupazione, salute, benessere non soltanto materiale, mutamenti sociali e culturali.

Sonia, Giannenrico, Adriana, Olimpia descrivono, nel modo di affrontare le sfide di una stagione difficile, i caratteri di una generazione fragile, sguarnita, ma che avverte intimamente il bisogno di riscatto sulla linea di un’utopia che, come tale, evidenzia il rapporto tra desiderio e azione, tra scopo e difficoltà di conseguirlo.

L’Autrice è dentro i personaggi che tratteggia con pennellate stilistiche di rara abilità. Qualcosa va, infatti, osservato sulle sue capacità espressive. La scrittura, colta e documentata, è forte, assolutamente moderna, asciutta; invia ininterrotte schegge di colore e di luce che mozzano la retorica di un sentire che ha modo di rappresentarsi, invece, senza enfasi e ridondanza, con rapidità, ma insieme con profondità.

Il lavoro di Benedetta Cosmi merita di concorrere ad un Premio letterario quale lo Strega. Dalla lettura del libro si esce con il convincimento che le complicazioni - che soprattutto le nuove generazioni stanno vivendo in un tempo che ha sospeso desideri e aspettative, ma non ha azzerato la voglia di una 'nuova ascesi' – possono essere messe alle spalle, parafrasando il titolo del libro, con ragione e sentimento".

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