Libri & Editori

Candido, il rider-imprenditore di sé stesso schiavo di algoritmo e società

di Sara Perinetto

Guido Maria Brera e I Diavoli portano il Candido di Voltaire in un futuro in cui la tecnologia invece di emancipare il genere umano ha aumentato lo sfruttamento

Candido è un rider in una città del futuro in cui l'algoritmo che tutto controlla lo ha reso schiavo inconsapevole e contento. Decide per lui lavori, amore e amicizia, facendolo sentire padrone della propria vita, imprenditore di sé stesso, fidanzato e amico fortunato, mentre la società in cui Candido vive, la casa in cui abita, le relazioni che porta avanti cadono a pezzi davanti ai suoi occhi incapaci di vedere.

A ben guardare, quella città sembra Milano e quel futuro assomiglia tanto al nostro presente.

Ho letto questo libro di Guido Maria Brera nei miei viaggi in treno per andare e tornare dal lavoro. Passavo da uno di quei palazzi in cui gli impiegati ordinano un delivery da far consegnare in reception senza lasciare alcuna mancia, ai vagoni di uno di quei treni regionali che si riempiono di rider che dopo una giornata a pedalare nella metropoli tornano in provincia per dormire. Vagoni pieni di biciclette e borse termiche brandizzate che colorano l’ambiente di giallo, verde, rosso, azzurro, colori sgargianti che stonano con la stanchezza, il silenzio e l’odore di sudore che si respira. Pochi hanno voglia di parlare, i più sono appisolati con la testa appoggiata al finestrino, o concentrati sullo smartphone. Me li immagino intenti a scrivere alla propria Cunegonda.

Chissà se conoscono Candido, che sia quello di Voltaire o di Brera. Chissà se leggeranno mai questo libro. Chissà se anche loro pensano di stare vivendo nel migliore dei mondi possibili, che esista un “Pangloss che tutto vede e provvede”. O se magari sono come Spillo, se dopo il lavoro si ritrovano nel retro di una libreria, se hanno partecipato allo sciopero generale del 26 marzo 2021.

Il libro di Guido Maria Brera si fa leggere e si fa apprezzare. Fa riflettere e fa soffrire, più che indignare. Tenta di restituire la variegata composizione dei rider in Italia: giovani studenti e meno giovani troppo vecchi per il mercato del lavoro, donne e uomini, italiani e stranieri, in regola o clandestini, laureati e poco istruiti. E alla fine quello che ne esce è una constatazione amara: i rider sono schiavi, sì, ma più che dell’algoritmo, della nostra società.

Scopri di più su Candido, di Guido Maria Brera e I Diavoli per La Nave di Teseo

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