Libri & Editori

Dario Galimberti: “Le mie storie dai ricordi del passato della mia città”

Di Oriana Maerini

Dalla Svizzera una promessa del noir poliziesco: intervista allo scrittore Dario Galimberti

Dalla Svizzera si sta facendo notare nel nostro Paese, l’architetto-scrittore Dario Galimberti, giunto alla terza indagine del suo personaggio seriale, il delegato di polizia Ezechiele Beretta. I titoli, in ordine cronologico ma autoconclusivi, sono L’angelo del lago, Un’ombra sul lago e il nuovo La ruggine del tempo (sempre edito da Libromania – DeA).

L’azione muove da Lugano, nel 1881, quando una banda di ladri penetra nel castello di Trevano e per razziare dei preziosi. Poco dopo Vera von Derwies, figlia del barone proprietario del castello, muore in seguito a una caduta da cavallo. E nei giorni seguenti la tragedia torna ad abbattersi sul castello: vengono trovati senza vita lo stesso barone e un giovane inserviente. Cinquant’anni dopo, l’anziana Liside chiama al proprio capezzale il figlioccio Ezechiele Beretta, massima autorità della polizia cittadina, e gli chiede di indagare sulla morte di Vera. Ormai prossima alla fine, la donna – all’epoca dei fatti in servizio al castello – non riesce a darsi pace… La vicenda torna subito vivida scrollandosi di dosso la polvere del tempo, a riprova che il male che alligna nel profondo attraversa i decenni. E Galimberti dimostra di saperlo evocare con maestria.

“Nelle indagini del delegato di polizia Beretta il “la” - come si dice - mi è stato dato da situazioni reali legate alla storia del tessuto storico di Lugano, la mia città,dove alla fine degli anni Trenta rasero al suolo un intero quartiere nel cuore del centro storico. Approfondendo una ricercasu quel fatto mi convinsi che fosse il luogo ideale per ambientarci un romanzo.Per dirla alla Umberto Eco, volevo ridare vita a un quartiere demolito e il resto è venuto da sé” spiega Galimberti.

Ezechiele Beretta, poliziotto di Lugano, che tipo di investigatore è?

È un abile investigatore capace di intravvedere in indizi, all’apparenza insignificanti, le soluzioni dei casi.Il suo senso logico e l’abilità deduttiva lo instradano spesso a sviluppare teorie simili alla realtà. Ha la giusta dose di fantasia che gli permette di ricostruire fatti e situazione come se le vivesse in prima persona. Dal punto di vista caratteriale è un buono, che convive con una solitudine che gli sta stretta. Riflessivo, si guarda attorno con apprensione e malinconia, infastidito dalle ingiustizie che lo circondano.