Libri & Editori
Coronavirus, VisVerbi lancia #IoLeggoaCasa.Consigli di lettura dai giornalisti
Intervista a Valentina Fontana della società milanese di comunicazione strategica
VisVerbi lancia #IoLeggoaCasa
In questi giorni eccezionali e non facili, VisVerbi, società milanese di comunicazione strategica diretta da Barbara Castorina e Valentina Fontana, lancia #IoLeggoaCasa. Sulla stessa lunghezza d'onda di #iorestoacasa l'iniziativa si propone di invitare alla lettura ma anche alla condivisione di consigli di lettura di giornalisti e personaggi del mondo dello spettacolo durante l'epidemia da coronavirus che sta costringendo gli italiani a restare a casa.
Diversi i nomi che hanno aderito all'hashtag da Gianluigi Nuzzi a Veronica Gentili, Serena Bortone, Alessandro Giuli, Pierluigi Battista, Chiara Maci e Filippo La Mantia, Gianluigi Paragone, Simona Ventura e Giovanni Terzi, Francesca Cheyenne, Alessandro Bonan, Sabrina Scampini, Roberto Parodi e tanti altri. Presente anche il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino.
Angelo Maria Perrino
Affaritaliani.it ha intervistato Valentina Fontana, che racconta l'origine dell'iniziativa.
Valentina Fontana e la socia Barbara Castorino
Valentina Fontana, come è nata l'idea di #IoLeggoaCasa?
"L'iniziativa è nata con l'invito per sicurezza a restare a casa, prima solo in Lombardia poi con l'estensione della 'zona rossa' ha trovato diffusione in tutta Italia. La nostra società si occupa anche di rassegne ed eventi culturali quindi ovviamente la cultura è nelle nostre corde. L'invito era quello comunque di avvicinare le persone anche sulla rete attraverso i libri. I giornalisti rappresentanto uno dei network che seguiamo come società, quindi il proposito era quello di rivolgerci a loro, agli amici di VisVerbi e anche a quei personaggi che godono di una certa influenza sul web, per invitarli a condividere un libro e a dare un consiglio di lettura. Da qui è nata la campagna #IoLeggoaCasa dove ovviamente al di là di delle fotografie e dei video condivisi dei vari giornalisti coinvolti, invitiamo anche le altre persone a commentare o a raccontare la loro lettura in questo momento difficile. In questo senso la cultura unisce. Nonostante la distanza, il giusto obbligo di rimanere a casa proviamo a sperimentare delle alternative che possono essere piacevoli e allo stesso tempo nutrire dal punto di vista culturale e intellettuale".
L'iniziativa ha soddisfatto le vostre aspettative di condivisione?
"Il coinvolgimento sicuramente c'è stato. Ci sono stati tanti giornalisti che hanno risposto da subito all'invito inviandoci le loro foto e il loro consiglio di lettura. Fra l'altro la nostra società fa una comunicazione alquanto trasversale. Non siamo legati a una testata o a un editore ma vogliamo raccontare i gusti e le passioni culturali, in questo caso relative ai libri. Ci sono conduttori, direttori, opinionisti, poi l'idea che sta progredendo man mano è quella di farne una collana d'autore legata a questo particolare momento".
La riscoperta attenzione per la lettura si manterrà una volta superata l'emergenza virus?
"Sicuramente sì, anche perché noi abbiamo il progetto D'Autore che si sviluppa con le rassegne culturali. In questo momento è cambiato il modo di comunicare. Le persone vivono attraverso la rete. Quindi la cultura diventa anche condivisione, al di là della lettura personale. Se ci sarà un seguito? Assolutamente sì. Questa dev'essere anche un'occasione per sperimentare nuove modalità di interazione anche a livello culturale. Anche gli artisti fanno i concerti su Facebook per esempio. Oltre quindi lo smart working in ambito lavorativo o l'e-commerce per le attività commerciali, anche nel mondo della cultura si attivano queste iniziative per continuare ad essere vitali".