Libri & Editori
Giornata mondiale del cane, i compagni canini più celebri della letteratura

Da "Lessie" al buon vecchio "Argo" dell'Odissea, i cani indimenticabili dei libri
Quella tra la letteratura e i cani è una storia d'amore di lunga data, complice il loro aspetto adorabile, il comportamento gentile e gli straordinari sensi. Dalla prima letteratura greca a quella contemporanea, dalle classiche fiabe antiche alle letture amate dai giovani adulti, i compagni canini hanno sempre svolto un ruolo cruciale nella letteratura popolare, scolpendo nella nostra memoria innumerevoli personaggi che non ci riesce facile dimenticare.
Ma quali sono i cani più celebri dei libri? In occasione della Giornata Mondiale del Cane 2020, ecco i cuccioli letterari indimenticabili secondo il magazine statunitense Bustle.
LESSIE di "Torna a casa, Lessie", Eric Knight
Questo Rough Collie è l'archetipo dell'eroe canino, un simbolo per tutti i cani che ci hanno accompagnato prima e dopo di lei. Un cane e il suo epico viaggio per riunirsi con il ragazzino che ama, che ha avuto inizio con una storia del Saturday Evening Post del 1938 che alla fine Eric Knight ha fatto diventare un romanzo nel 1940. Il libro, chiamato “Torna a casa Lassie”, inutile dirlo, toccò il cuore di milioni di persone, e di sicuro ha toccato anche il vostro.
Torna a casa, Lassie! (1943)
TOTO de "Il mago di Oz", L. Frank Baum
Toto è la piccola creatura con gli occhi scintillanti dell'amato classico "Il Mago di Oz" di L. Frank Baum. Toto è il confidente di Dorothy durante il suo sconvolgente viaggio nelle profondità mistiche di Oz.
Il Mago di Oz
NANA, il cane-bambinaia di "Peter Pan", J.M. Barrie
Nana è l’impertinente cane terranova, dolce e diligente custode in “Peter Pan” di JM Barrie. Impiegato come bambinaia della famiglia Tesoro, questo cane prende molto seriamente i suoi doveri.
Nana, Peter Pan
TOCK di "The panthon tollbooth", Norton Juster
Una delle storie d’avventura preferite da molti ragazzi. Grazie soprattutto al saggio e corpulento Tock, il cane gigante che aiuta Milo e lo accompagna lungo il suo viaggio attraverso ‘le Terre di là’. A un certo punto, il fedele Tock sarà anche il compagno di prigione di Milo quando vengono arrestati in Dictionapolis. Tock è l’ultimo watchdog, dotato di un gigantesco orologio con allarme sul suo corpo.
ZANNA GIALLA di "Zanna gialla", Fred Gips
In innumerevoli occasioni, Zanna Gialla salva la famiglia Coates da lupi, orsi e maiali selvatici. "Zanna gialla" di Fred Gips è il classico libro strappalacrime. Se vi è venuta voglia di ritornare nel 1957 quando Walt Disney ha riadattato il libro in chiave cinematografica, allora meglio raddoppiare le forniture di fazzoletti.
THOR di "Harry Potter e la pietra filosofale", J.K. Rowling
Thor, Harry Potter
Anche se lo chiama ‘un codardo sanguinoso’, Hagrid ama il suo animale domestico Thor (Fang), un bavoso e pauroso cane svedese. E infatti, nella maggior parte dei casi Fang si dimostra vile (spaventato da ragni giganti, macchine volanti, distrugge tra le varie cose molti vasi), ma è disposto ad accompagnare gli studenti in avventure terrificanti e rischiare la propria vita per salvare quella del suo maestro. Thor nasconde il suo essere impavido dietro al suo svedese contegno.
BUCK de "Il richiamo della foresta", Jack London
Ne “Il richiamo della foresta” di Jack London, il peloso St. Bernard-Scotch Collie Buck viene rapito dalla sua vita felice e spensierata a Santa Clara Valley, in California, e venduto come cane da slitta, ridotto in schiavitù. Picchiato e malnutrito è costretto a subire lunghe e fredde notti invernali correndo con carichi pesanti attraverso le bufere di neve, fino a quando è finalmente salvato da John Thorton, un escursionista esperto che lo cura e lo salva. Buck, sopravvissuto e con uno spirito selvaggio dedica la sua vita al nuovo padrone.
ARGO dell'Odissea, Omero
I booklovers non possono dimenticare il buon vecchio Argo, forse il cane in assoluto più fedele della letteratura occidentale, e uno dei primi a comparire in un testo letterario. Ha lealmente atteso il suo padrone per due decenni, e quando Ulisse finalmente fa ritorno a casa, Argos è l’unico a riconoscerlo. Anche dopo tutti quegli anni, non si lascia ingannare dal travestimento di Ulisse, e solamente quando lo vede tornare, spira in pace.