Libri & Editori

I cinque libri suggeriti per la primavera 2023

di Chiara Giacobelli

Cover colorate e primaverili per cinque titoli appena pubblicati che vi faranno sognare

5)  Divorzi di Susan Taubes (Fazi Editore)

L’ultimo romanzo della nostra selezione si avvicina per tematiche al precedente, mentre se ne discosta per epoca e ambientazione. In questo caso la protagonista del romanzo Divorzi, uscito di recente in Italia grazie a Fazi Editore, è Sophie Blind, una sorta di alter ego dell’autrice: c’è infatti molta esperienza autobiografica all’interno di questa storia dalle tinte forti, ironica ma di spiccata critica sociale, scritta da Susan Taubes. Come la Sophie del suo libro, Susan era di origini ebraiche, visse in pieno Novecento ed ebbe una conoscenza particolare della psicoanalisi; ma soprattutto, come lei dovette lottare non poco per veder riconosciuta la propria indipendenza femminile, finendo tuttavia per sentirsi cittadina di nessun luogo, sospesa tra le esistenze di Budapest, Parigi e New York, senza che mai nessuna fosse davvero radicata in lei.

Divorzi"Divorzi" di Susan Taubes (Fazi Editore)

Lo sfondo di questa storia contemporanea che tocca tutte noi è l’Ungheria, con l’impatto della guerra, la mentalità non ancora aperta, la diffidenza nei confronti degli ebrei e ancor più delle donne intellettuali. In questo libro agile, che con poco più di 300 pagine si legge molto velocemente, si fondono la dimensione personale con quella sociale ed anche quella storica: c’è un filo della trama che segue la vita intima della protagonista e le sue esperienze più individuali, con i drammi che sperimenta nella sua interiorità e le riflessioni spesso amare; c’è poi un altro filo che taglia in maniera trasversale la tematica sociale, mettendo in luce le molte contraddizioni di popoli e Paesi tanto diversi quanto uguali nella discriminazione; infine c’è un filo storico, che ripercorre una parte delle vicende ungheresi e ci consegna il ritratto di una terra ancora troppo poco conosciuta.

Particolarmente originale è la struttura che la Taubes scelse di utilizzare per il romanzo: si parte infatti dalla fine, dalla morte della protagonista, la quale – finalmente libera da ogni costrizione sociale – può permettersi di ripercorrere mentalmente la sua intera esistenza, dall’infanzia alla maturità, soffermandosi sui drammi, le ingiustizie, le debolezze, i punti di forza e gli errori. Ne consegue che, grazie anche a questo escamotage narrativo originale, nonostante i temi impegnati che tratta, il romanzo è piacevolmente ironico, frizzante, tanto da sembrare quasi una commedia in alcune pagine; merito, dunque, dell’autrice quello di aver saputo narrare con leggerezza la serietà di alcune questioni ancora molto attuali.

Come nel libro precedente, anche qui l’amore e le relazioni tra uomo e donna non ne escono al meglio, cosa che ci dovrebbe far riflettere almeno un po’. Che sia colpa del patriarcato o dell’incapacità moderna di creare rapporti veri e profondi, il sogno amoroso della coppia è destinato miseramente a fallire, così come il sogno di un’umanità che sia in grado di amarsi e di costruire, invece di distruggere. “È nel momento della catastrofe che il passato si dischiude alla vista. La fila di alti palazzi costruiti in quindici anni di matrimonio è stata bombardata e rivela il panorama, dimenticato da tempo, che si nascondeva dietro quei muri. Per pulire le macerie bisogna aspettare. Quanto al prezzo o ai danni arrecati al corpo, all’anima e alla mente da quindici anni di vita cancellata – o erano di più?”    

Lo consigliamo perché: Susan Taubes è un’autrice ungherese che andrebbe letta e riscoperta, in quanto raffinata intellettuale, nonché tra le menti e le penne più interessanti del ventesimo secolo. Fazi ci offre finalmente la possibilità di ascoltare la sua voce, nell’unico romanzo che scrisse prima di suicidarsi.    

Speciale primavera 2023