Libri & Editori

Premio Strega, finalisti vestiti da stilisti. Fulvio Abbate: “Suca forte”

di Redazione

Il commento sarcastico dello scrittore

Strega, finalisti vestiti da stilisti

“Suca forte, altro possibile commento letterario non è possibile da contemplare”, così lo scrittore Fulvio Abbate, ha deciso di commentare con sarcasmo la notizia, data da La Stampa, che i grandi stilisti vestiranno i finalisti del Premio Strega.

Dior per Chiara Valerio; Etro per Donatella Di Pietrantonio; Missoni per Raffaella Romagnolo; Lardini per Paolo Di Paolo e Dario Voltolini; Gucci per Tommaso Giartosio.

Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della linea femminile di Dior, aveva detto a Valerio in uno scambio di qualche tempo fa proprio su La Stampa: “Il problema oggi è che l’aspetto capitalista prevale così su quello primordiale della moda, il fatto che essa sia il modo in cui una persona decide di rappresentarsi”.

LEGGI ANCHE: Premio Strega, trame e recensioni dei libri: intervista ai finalisti

Dalla critica di costume della serata al Ninfeo, quindi, spariranno probabilmente i sarcasmi su quanto malveste la letteratura italiana, grande topos paraletterario dei resoconti, paraletterari anche quelli, del giorno dopo.

La scelta degli stilisti di vestire la sestina fa parte di un tentativo di riconciliazione culturale? Forse.

Se accada perché persino la moda s’è accorta che i lettori sono, oltre che in aumento, assai diversi dai sociopatici nerd disinteressati alla bellezza e gli scrittori non sono più atroci sindacalisti in Birkestock e hanno cominciato da tempo a ribellarsi all’angustia ideologica del velluto a coste, non importa: conta che l’operazione - sì, l’operazione - renda l’editoria un settore di lusso, capace di remunerare al meglio i suoi lavoratori: solo così potrà smettere di essere un lusso per pochi.