Libri & Editori
Magistropoli: quello che non vi hanno raccontato sul Csm e sul caso Palamara
Il nuovo libro di Antonio Massari “è nello stesso tempo un giallo, un noir e un trattato di psicologia: lascerà il segno”, dalla prefazione di Antonio Padellaro
Magistropoli
30 maggio 2019. Alle sette del mattino i finanzieri si presentano a casa di Luca Palamara con un decreto di perquisizione. È l’inizio di un terremoto che di lì a poco squasserà la magistratura italiana dalle fondamenta. Perché Luca Palamara non è un magistrato qualunque: ex presidente dell’Anm, membro di spicco del Csm, in quel momento è in corsa per il ruolo di Procuratore aggiunto di Roma. Ma non è tutto.
Palamara è il “mister Woolf” della magistratura. È a lui che si rivolgono i colleghi che cercano di ottenere un trasferimento o uno scatto di carriera, è a lui che chiedono consigli ed è lui che cercano per appianare dissidi. Sempre disponibile, sempre pronto ad ascoltare ciò che gli altri hanno da dire. Ma ben attento a costruire la sua personalissima strategia, volta a egemonizzare la magistratura con uomini e donne a lui fedeli. Il suo telefono squilla giorno e notte.
Ed è proprio il telefono a tradirlo: dopo avergli inoculato un trojan, i finanzieri assistono in diretta allo spettacolo del potere, dove magistratura e politica s’intrecciano, dove si affacciano sulla scena personaggi ambigui, dove gli incontri avvengono a cena o durante una partita di calcetto, dove l’amministrazione della giustizia scivola inesorabilmente in secondo piano, soppiantata dall’amministrazione del potere.
Editore: PaperFIRST
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 26 novembre 2020
Pagine: 464
Formato: brossura
EAN: 9788899784270
Antonio Massari
Giornalista di inchiesta del Fatto Quotidiano. Ha scritto per la Gazzetta del Mezzogiorno, la Repubblica Bari, Diario della settimana, l’Unità, il Manifesto, la Stampa, Micromega, l’Espresso. Tra i suoi libri, Il caso De Magistris e Clementina Forleo, un giudice contro per Aliberti editore e La colata, con Ferruccio Sansa, Marco Preve, Giuseppe Salvaggiulo e Andrea Garibaldi, per Chiarelettere.