Libri & Editori
Nino Manfredi, il figlio Luca ne celebra la carriera: "Ma era un traditore"
Un friccico ner corre: a 100 anni dalla nascita, il libro di Luca Manfredi racconta uno scorcio diverso, privato e intimo dell’artista, tra debolezze e paure
"Manfredi recitava con gli occhi dove altri si aiutano col viso o le parole"
L’anniversario sarà corredato dal libro «Un friccico ner core», che è un verso di quel brano, dove il figlio racconta ammirazione e dispiaceri. Quella volta che Erminia, la moglie di Nino, rispondendo al telefono si sentì dire: «Vorrei dare a Nino una bella notizia». Era nata Tonina, avuta da una storia occasionale con una traduttrice bulgara conosciuta a Sofia. «Nino negò, disse che era uno scherzo, era la corruzione dei tribunali bulgari. Tonina venne al funerale di papà, alcuni tratti di famiglia li ho riconosciuti. Abbiamo dovuto fare un mutuo per liquidarla dall’asse ereditario». Quella volta che Luca mise «quasi le mani addosso» a suo padre, che gli fece riscrivere un dialogo salvo poi giudicarlo «una str…» davanti alla troupe: «Gli misi una lettera sotto la porta con tutto ciò che pensavo del nostro rapporto superficiale». Il giorno dopo arrivò sul set come se niente fosse: «Allora Luchino, cosa facciamo oggi?».
Nino Manfredi, Un friccico ner core
Nino Manfredi è uno degli artisti italiani più grandi di sempre. Con i suoi cento e più film, per il grande e piccolo schermo, è riuscito a stupirci, emozionarci, farci ridere e commuoverci, entrando nelle case di tutti gli italiani con la naturalezza di un amico di famiglia. Aveva mille qualità, ma anche tante debolezze, fragilità e paure: un “impasto” complicato di ingredienti umani, che hanno plasmato l’attore, il marito, il padre e il nonno. Era un po’ come il pane casareccio della sua terra ciociara: compatto e saporito fuori, ma con tanti “buchi” nascosti al suo interno. In occasione del centenario della nascita, suo figlio Luca ha voluto pubblicare un documentario e un libro, con cui offrire ai lettori uno scorcio diverso, privato e intimo dell’artista a tutto tondo che fu suo padre, regalandocene un ritratto inedito e commosso.
Per l'occasione, ha rilasciato un'intervista in cui anticipa ammirazione e dipiaceri verso il padre, come quella volta che la madre Erminia, la moglie di Nino, rispose al telefono e si sentì dire che era nata Tonina, la figlia di Nino e di una traduttrice bulgara conosciuta a Sofia. "Nino negò, disse che era uno scherzo, era la corruzione dei tribunali bulgari" racconta Luca al Corriere della sera. "Tonina venne al funerale di papà, alcuni tratti di famiglia li ho riconosciuti. Abbiamo dovuto fare un mutuo per liquidarla dall’asse ereditario".
Perché suo padre era così, un fedifrago, che per rifarsi degli anni giovanili passati in sanatorio non perdeva occasione di concedersi flirt e relazioni extraconiugali, con ragazze che presentava come "segretarie". Oppure, racconta ancora Luca al Corriere, quella volta che si misero "quasi le mani addosso" a causa di un dissidio di lavoro, per un dialogo che Nino gli fece riscrivere per poi denigrarlo davanti a tutta la troupe: "Gli misi una lettera sotto la porta con tutto ciò che pensavo del nostro rapporto superficiale", ma il giorno dopo sul set si presentò come se nulla fosse successo: "Allora Luchino, cosa facciamo oggi?".
Luca Manfredi
(1958) è regista e sceneggiatore cinematografico e televisivo. Tra i suoi lavori televisivi ricordiamo: Un commissario a Roma, Meglio tardi che mai, Un posto tranquillo, Le ragioni del cuore, Questo amore, Matilde, Scusate il disturbo, Tutti i padri di Maria, L’ultimo papa re. Sua anche la regia delle tre stagioni della fiction Rai Una pallottola nel cuore e dei film per la Tv In arte Nino, in cui suo padre è interpretato da Elio Germano, e Permette? Alberto Sordi, prodotti dalla Rai. Tra le sue opere cinematografiche, Grazie di tutto (1998) ha vinto il Premio del pubblico al Festival di Montpellier.