Processo De Luca, chiesti 8 mesi: “Non si tutela chi spinge all’illegalità” - Affaritaliani.it

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Processo De Luca, chiesti 8 mesi: “Non si tutela chi spinge all’illegalità”

Otto mesi di reclusione per istigazione al sabotaggio: questa la pena richiesta dai pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino per Erri De Luca, al termine della requisitoria durata circa un’ora e mezza. Per Rinaudo, che ha parlato per circa un’ora e mezza, si possono concedere a De Luca le attenuanti generiche perché "ha risposto alle domande, non si è sottratto. La pena - ha quindi concluso - può essere collocata dal minimo un massimo di 8 mesi di reclusioni". Rinaudo ha sottolineato, prima di concludere: "Qualora non avesse voluto commettere questo reato avrebbe potuto citare gli esempi biblici che ha citato in seguito, come le mura di Gerico che crollano solo per le voci e le trombe. Invece no: per far crollare le recinzioni del cantiere occorrono cesoie e bombe molotov di cui sapeva perfettamente. E visto che fa una citazione biblica - ha aggiunto - vorrei ricordargli che sempre nella Genesi si fa riferimento al primo istigatore che ne ha pagato le conseguenze, che è il serpente per la mela di Eva".  

In aula, oltre a De Luca, era presente un nutrito gruppo di No Tav, tra cui lo storico leader del movimento, Alberto Perino. Secondo il pm Rinaudo, De Luca era consapevole del significato delle sue parole. "Qualora non avesse voluto commettere questo reato - ha sottolineato  avrebbe potuto usare le parole che ha usato in questo processo parlando del cantiere come delle mura di Gerico che crollano per le voci e le urla. Ma in questo caso le voci non bastano, occorrono le cesoie e le molotov di cui lui sapeva perfettamente".
 
L’udienza è durata fino al pomeriggio; si torna in aula il 19 ottobre. "Mi sarei aspettato una richiesta di pena molto più alta, mi sarei aspettato il massimo della pena": , ha commentato De Luca dopo la richiesta di condanna da parte della procura di Torino. "De Luca non ci venga a dire che non ha sentito parlare di molotov», aveva esordito detto il pm ripercorrendo nella sua requisitoria le interviste rilasciate da Erri De Luca nel 2013 e inserendole nel contesto storico-ambientale in cui si collocano", che bisogna comprendere per «capire se davvero le sue parole hanno avuto un intento istigatorio.

Gli avvocati Gianluca Vitale e Alessandra Ballerini, difensori di De Luca, hanno chiesto l'assoluzione "perché quanto gli viene contestato è un reato impossibile". "Alla procura - ha detto Vitale nella sua arringa durata oltre due ore - non interessa perseguire tutti i reati, ma De Luca. La sua è normale libertà di manifestazione del pensiero. Dire che la linea Tav va sabotata rientra, come spiega il mio cliente nel libro 'La parola contraria', nel diritto di malaugurio. E quando si parla di sabotaggio significa metterlo in atto con qualunque metodo, non necessariamente con un metodo violento".