Libri & Editori

“Sindrome Italia. Storia delle nostre badanti”, il racconto di Tiziana Vaccaro

Nel suo nuovo libro Tiziana Francesca Vaccaro racconta la triste storia delle badanti dell'est europa che vengono in Italia per accudire le nostre famiglie

Edito da BeccoGiallo, oggi 27 maggio esce in libreria “Sindrome Italia. Storia delle nostre badanti” di Tiziana Francesca Vaccaro, autrice e attrice teatrale. La domanda che sta alla base del racconto è "Chi sono queste donne che arrivano dalla Romania, dalla Polonia, dall’Ucraina, dalla Moldavia, cioè chi sono prima di essere badanti? Chi sono state? Cosa hanno lasciato a casa? Cosa immaginano per il futuro?”. La storia, che prima era un testo teatrale e adesso è diventato una graphic novel.

Nella postfazione l’autrice spiega che l’idea è nata osservando le sue vicine di casa: “Sono donne ucraine, abitano tutte insieme nell’appartamento accanto al mio. Cinque in 50 metri quadrati. Al quinto piano, senza ascensore. Un sali e scendi faticoso per chi ha lavorato 24 ore senza fermarsi. Cerco storie che possano ispirarmi, emozionarmi, squarciarmi. Mi fa male la pancia ogni volta che una di queste donne mi parla con gli occhi bassi, lucidi, scavati dalla stanchezza. È come se qualcuno me la spremesse e poi infilasse degli spilli, uno alla volta, fino ad arrivare al cuore, che batte più forte. Sono donne che abbandonano la propria famiglia per occuparsi della famiglia di qualcun altro”.

Spiegando invece sul titolo, afferma: “La Sindrome Italia è l’espressione del linguaggio della sofferenza che vivono donne migranti collocate in posizioni di forte marginalità sociale – spiega Vaccaro - Utilizzare quest’espressione, che fa direttamente riferimento a un’ingente sofferenza psicologica, significa che queste migranti dell’Est Europa sono effettivamente colpite e afflitte da una condizione psicofisica che non trova eguali nel passato. Una sofferenza che matura – più o meno latente – in Italia, nel paese dove si va, ma esplode nel luogo in cui si ritorna, a 'casa propria'. Il mio lavoro di ricerca viaggia su due binari paralleli: la raccolta del materiale medico-scientifico da un lato, e di interviste, testimonianze, storie dall’altro”