Libri & Editori

Virus mania, come l’industria medica inventa epidemie per fare profitti

Di Monica Camozzi

“La popolazione è terrorizzata dai report del cosiddetto Covid-19 ma gli autori di Virus Mania mostrano come la paura creata da allarmismo sia infondata”

Il libro mostra altresì come la moderna medicina utilizzi strumenti di laboratorio indiretti per dimostrare l’esistenza di virus come i test anticorpali e la PCR (Polymerase chain reaction).  Già nel 2007, anno della prima uscita di Virus Mania ora aggiornato al 2021, il New York Times pubblicava un’inchiesta invalidando la PCR. Titolo: la fede nei test rapidi porta a false epidemie” (faith in quick test lead to epidemic that wasn’t)

Attraverso testimonianze, affermazioni e casistiche di medici che utilizzavano I test, l’inchiesta dimostrava chiaramente come emergessero falsi positivi e come questo causasse esagerazioni e falsi allarmi.

Gli autori citano ovviamente il Nobel Kary Mullis, l’inventore della PCR, strumento per replicare sequenze di Dna che non va usato come test virale, come espresso dal suo creatore.

Che non esista un Gold standard e che non siano stati rispettati i quattro postulati di Koch, bibbia della scienza, viene urlato a gran voce da decine di ricercatori ed emerge in studi capillari come quello di Jessica C.Watson della Università di Bristol, nel suo studio “Come interpretare un risultato di test del Covid 19” recentemente pubblicato sul British Medical Journal, in cui è chiaramente scritto “c’è una lacuna di un gold standard chiaro per il test Covid 19”.  (“Interpreting a COVID-19 test result”).

Definitiva, sulla PCR, la risposta di ECDC in questi giorni: vale fino a 24 cicli

Sulla PCR si è espressa la ECDC, European Center for Disease Control, interpellata dall’avvocato Mauro Sandri che il 24 marzo ha portato in Tribunale il Ministero della Salute e l’ISS. “L’ECDC, cioè la massima autorità europea in materia sanitaria ha risposto in maniera ufficiale -ha spiegato Sandri ad Affaritaliani- perché sia attendibile un tampone, si può arrivare fino a 24 cicli. Qui si parte da 35 per arrivare a 41. L’ECDC per valutarlo rimanda allo studio Bullett, che abbiamo inserito nell’atto.

Dopo la soglia massima dei 24 cicli ogni centrifugazione determina un errore del 30%”.

Sandri attende, dopo la terza udienza fatta ieri, che chiude la lunga istruttoria, una decisione della magistratura in merito alla attendibilità dei tamponi. Questione di giorni o di ore.  La bocciatura ai tamponi è già arrivata dal tribunale di Vienna e  dalla Corte d’appello del Portogallo.

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