E-commerce e nuovi formati: l'acqua in bottiglia si reinventa
Un tempo c'era solo il supermercato. Poi i produttori di acqua – osservando il calo delle vendite - si sono resti conto che un solo canale non era sufficiente. E sono passati al contrattacco. La tendenza cerca nuovi luoghi di vendita, modalità di ingaggio differenti e diversificazione del prodotto (dalle bottiglie marchiate alla moltiplicazione dei gusti e degli aromi).
Il caso-scuola è Danone e la sua Evian. Nel 2009 il marchio ha lanciato a Parigi un servizio di e-commerce con consegna a domicilio, Evianchezvous. Qualche anno di rodaggio e, dal 2015, i primi utili del canale. In fondo l'idea di base è semplice: che cosa c'è di più fastidioso di una cassa d'acqua? Così Evianchezvous ha conquistato il mercato dei privati ma anche quello di grandi e piccole aziende.
Ma non solo. Nel 2014 Evian ha lanciato un mini-bottiglia da 20 cl. Partita (con successo) da bar, hotel e ristoranti, sta conquistando luoghi più fantasiosi rispetto a un tempo. Ad esempio i taxi, nuovo canale di vendita. Oppure le banche: presto le bottigliette saranno a disposizione dei clienti di Hsbc. Risultato: nel 2015 sono stati vendute 3 milioni di bottigliette, il triplo rispetto al 2014.
Se Evian ha affinato i canali di vendita, un altro marchio come Volvic ha puntato sul prodotto. L'acqua è acqua, ma può essere resa più attraente diversificando il packaging (vanno molto di moda i formati sport), stringendo accordi di licenza con marchi appetibili (come è stato fatto con Star Wars) e introducendo prodotti aromatizzati.
Le innovazioni pagano. Dopo anni di calo, nel 2015 le vendite di acqua minerale sono aumentate del 6,5%. In un settore che rappresenta ancora il 21% del mercato del beverage.