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Monini, un percorso in rosa all'insegna dell'olio prepara le stelle del futuro

Eduardo Cagnazzi

L'Italia ha la più alta percentuale al mondo di donne stellate Michelin. L'azienda olivicola ha scelto di sostenerle in un tour tra le regioni per valorizzarle

Se fino a pochi anni fa ben sei chef italiane su dieci si sentivano poco riconosciute nel loro lavoro -com’è emerso da una ricerca dell’università di Parma sulla cucina di genere- ora la situazione sta decisamente cambiando e l’”altra metà” della cucina sta uscendo allo scoperto, delineando la via femminile all’alta ristorazione. Un fermento che porta l’Italia a detenere il record per numero di chef stellate Michelin: sono donne 45 dei 367 chef segnalati nell’edizione 2019. Seppur ancora una minoranza, è la percentuale più alta al mondo. Monini ha scelto di sostenere le donne chef in questo loro percorso di valorizzazione, rendendole protagoniste dell’edizione 2019 di Monini in Tour, l’iniziativa di riscoperta della nostra cultura culinaria, partito l’anno scorso con un viaggio tra le regioni italiane e che ora diventa parte integrante del progetto Buon Appetito, Italia!

Per rileggere i sapori dell’Italia del gusto con uno sguardo tutto al femminile, Monini ha coinvolto sei delle stelle emergenti del panorama italiano della ristorazione e ha chiesto loro di realizzare un menu con tre ricette esclusive a base di olio Evo, che saranno pubblicate sul sito aziendale.

Le sei chef coinvolte da Monini, in rappresentanza di tutto il territorio italiano, sono: Marzia Buzzanca dell’Hofstätter Garten (Termeno, Bz) e Tina Marcelli dell’Artifex c/o Feuerstein Nature Family Resort (Brennero, Bz) per il nord; Erisa Hodaj del Podere San Giuliano (San Lazzaro di Savena, Bo) e Patrizia Volanti di Papaveri e Mare (San Vincenzo - Li) per il centro; Marta Denaro di Nello’s Seafood (Marina di Ragusa), Fumiko Sakai di Bikini (Vico Equense, Na) per il sud

                                                                                             

Queste chef emergenti saranno protagoniste di un’esperienza esclusiva che si terrà al Frantoio del Poggiolo di Spoleto dal 17 al 19 novembre 2019. Qui parteciperanno alla raccolta delle olive, assisteranno alla molitura in frantoio e potranno partecipare ad un panel di degustazione e valutazione, per finire con una simpatica sfida ai fornelli e la valorizzazione dell’olio Evo in pasticceria sotto la guida del pastry chef Damiano Carrara, giudice di Bake Off.

Da donna mi sono sempre sentita vicina alle chef e al loro impegno per farsi valere e per veder riconoscere l’approccio femminile alla cucina”, spiega Maria Flora Monini, responsabile della comunicazione di Monini. “Le donne che hanno scelto questa dura ma anche splendida professione hanno grinta e talento, per questo vogliamo sostenerle e valorizzarle nel nostro progetto Buon Appetito, Italia!”.

A fare da comune denominatore ai racconti di queste chef è la passione: quella che ha permesso a queste professioniste di farsi rispettare dai colleghi, di affermare il loro talento e di portare un tocco femminile nell’alta cucina. “Nel mondo della ristorazione noi donne dobbiamo dimostrare di avere un po’ più di carattere per farci rispettare, soprattutto se si è a capo di una brigata tutta al maschile”, commenta Erisa Hodaj di Podere San Giuliano. “Siamo organizzate, scrupolose e costanti”, -fa eco Marzia Buzzanca di Hofstätter Garten. “Dalla nostra abbiamo la resistenza: siamo abituate a destreggiarci tra ruoli diversi e la nostra tenacia si nota anche nel lavoro”. Secondo Tina Marcelli di Artifex ciò che contraddistingue le chef donna dai colleghi uomini è la pazienza, che si traduce in una cura maggiore dei dettagli. Lo stesso elemento individuato da Patrizia Volanti di Papaveri e Mare: una sensibilità “sentimentale”, che trasforma la cucina in una forma d’arte.