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Amato si divide la poltrona: nuova commissione dell'Intelligenza Artificiale
Giuliano Amato

Intelligenza Artificiale: Amato segato con una nuova commissione

Si ricorderà che Giuliano Amato, “l’uomo che entrò nelle tasche degli italiani”, riuscì alla veneranda età di 85 anni a ghermire l’ennesima poltrona, quella sull’Intelligenza Artificiale. Un piccolo miracolo di abilità che la dice lunga sull’attaccamento al Potere, anche in tarda età. La vicenda provocò qualche strascico politico perché la nomina non era Stata concordata con la Meloni che non mancò di farlo notare, ma ormai la frittata era fatta e la “Commissione sull’Intelligenza Artificiale” -guidata da Amato- fece il giro dei network internazionali provocando sorrisini ed ironie.

Oltretutto, si fece notare come tali commissioni in tutto il mondo siano presiedute da giovani o comunque non da burosauri del passato che neppure hanno competenze tecniche. Alla giusta obiezione Amato non seppe rispondere che con un: “mica devo costruire un computer”, mostrando i limiti dell’età anche nella lucidità argomentativa.

Il governo quindi si è mosso in altro modo ed ha presentato una seconda commissione che si affianca alla prima, ma con nomi quasi del tutto nuovi e sarà guidata da Gianluigi Greco, professore di informatica all’Università della Calabria. Però saggiamente –e forse un po’ perfidamente- il nome è cambiato in “Comitato di coordinamento per l’Intelligenza Artificiale”. Nel magma informativo italiano la notizia non ha avuto visibilità anche perché occorreva distinguerla dall’altra, cioè quella che riguardava Amato.

La nuova commissione è sotto il controllo politico del Sottosegretario Alessio Butti a cui la Meloni ha affidato la delega all’Innovazione, dopo aver cancellato il relativo ministero (senza portafoglio) che Mario Draghi aveva dato a Vittorio Colao. Questo nuovo gruppo di esperti avrà la missione di: “analizzare l’impatto dell’Intelligenza Artificiale e mettere a punto il piano strategico italiano con l'obiettivo di guidare lo sviluppo di questa tecnologia in modo responsabile e inclusivo”.

LEGGI ANCHE: Amato non molla la poltrona degli algoritmi: "Mica devo costruire un computer"

Butti, per togliere ogni dubbio, ha dichiarato: “Il comitato costituito presso l’ufficio del Sottosegretario all’editoria ha una missione verticale di indagine sulle applicazioni di intelligenza artificiale nella produzione di fake news e sul modo di usarla per contrastare la diffusione”. Il Sottosegretario ha poi tenuto a precisare e ribadire che la missione sarà appunto “verticale” e cioè sotto il diretto controllo del governo.

Che in questa iniziativa ci sia stata una mano ordinatrice lo si vede poi dal fatto che tra le due commissioni c’è un solo nome in comune ed è quello di Paolo Benanti, che è un frate francescano che insegna etica della tecnologia presso l’Università Pontificia Gregoriana in qualità di professore straordinario. La sua tesi di dottorato è stata: The Cyborg. Corpo e corporeità nell'epoca del postumano, con riferimento alla tematica Transumanista e si occupa di “algoretica”, cioè dell’etica degli algoritmi. Benanti, fra l’altro, è tra i 38 esperti scelti dall’Onu per occuparsi di Intelligenza Artificiale sotto il diretto coordinamento del Segretario generale Antonio Guterres. Tra i nomi della nuova commissione c’è anche quello di Marco Camisani Calzolari, figura nota di “Striscia la Notizia” come esperto di tecnologia e che insegna alla Tomorrow University.

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