MediaTech

Apple, la caduta della Mela: 4 cifre che preoccupano Cupertino

Apple fa il pieno di vendite e il fatturato del trimestre tocca i 49,61 miliardi di dollari, pari a una crescita del 32,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I profitti sono decollati a 10,68 miliardi di dollari rispetto da 7,75 miliardi con un crescita del 38%. Cifre che farebbero brindare qualsiasi azienda. Ma che in questo caso ha portato a un crollo del 9% nelle contrattazioni del dopoborsa. Per quale motivo? Ecco le quattro cifre che preoccupano la Mela.

47,5 milioni – Sono gli iPhone venduti. Un numero record che dimostra, ancora una volta, i successo dello smartphone. Ma come spesso accade, il titolo non obbedisce al numero assuluto ma reagisce al confronto con le aspettative. Gli analisti avevano ipotizzato il traguardo dei 49 milioni di iPhone. Una discrepanza che gli investitori possono interpretare come il primo segno di flessione nelle vendite. Un calo è fisiologico, ma il confronto con i trimestri precedenti (74,5 milioni e 61,5 milioni di esemplari) induce alla cautela.

21% - Le vendite dell'iPhone in Cina hanno trascinato i conti del trimestre. Eppure il fatturato del mercato cinese è calato del 21%. Anche in questo caso, il dato non da mani nei capelli (rispetto a un anno fa il fatturato è raddoppiato), ma gli analisti guardano al calo come a un segno di debolezza di un mercato che dovrebbe invece rappresentare il motore della crescita futura.

10,9 milioni – Anche il numero di tablet venduti è in calo. Nel trimestre sonos stati 10,9 milioni, il 18% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Non certo una buona notizia, anche se, in molti casi, l'addio all'iPad si è tradotto nell'acquisto di un iPhone.

Nulla – Forse la cifra che colpisce di più è la sua assenza. La Mela non ha rivelato alcun dato sulle vendite dell'Apple Watch. Sia chiaro, non è una novità. È nello stile di Cupertino giocare a carte coperte. "Abbiamo superato le nostre aspettative interne" sull'orologio lanciato lo scorso aprile, ha detto a Reuters il direttore finanziario del gruppo Luca Maestri. L'impressione però è che Cook si sarebbe sbilanciato in caso di vendite trionfali (il traguardo dei 10 milioni di unità vendute) che invece non ci sono state. La scelta di restare abbottonati sui dati ha pagato in passato. Ma non in questo caso.

Le cifre non raccontano un'azienda in crisi. Ma anche la Mela ha le sue (piccole) crepe. Annunciate da un presagio negativo: prima della diffusione dei dati, alcuni dei principali servizi di Apple hanno subito un'interruzione durata oltre 3 ore. Tra questi AppStore, Apple Music, iTunes, iBook Store, Apple Tv, Os X Software Update.