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Ascolti tv, Paolo Mieli 'sfotticchia' il collega Walter Veltroni

Di Michele Anselmi

Paolo Mieli sfotticchia Walter Veltroni e il “Corriere della Sera”, quotidiano di cui è stato due volte direttore ed è oggi editorialista. Succede di prima mattina a Radio 24, dove il famoso giornalista conduce una rubrichetta nel programma di Simone Spetia. Con quel suo eloquio felpato, ironico, allusivo, Mieli ha prima ricordato gli ascolti desolanti registrati su La7, lunedì sera, dalla riproposizione della mitica partita Argentina-Inghilterra del 1986, impreziosita dai commenti di Veltroni e di Riccardo Cucchi (in molti si aspettavano la puntata di “Grey’s Anatomy”).

Poi ha citato il nuovo saggio di Veltroni, intitolato “Labirinto italiano”, edizioni Solferino, con la prefazione del direttore del “Corriere” Luciano Fontana e dallo stesso Fontana presentato oggi vistosamente in prima pagina sul giornale che dirige e sul quale scrive regolarmente Veltroni. Il tono, sottinteso ma non detto, era: non si starà un po’ esagerando con le affettuosità giornalistiche? Un po’ sì.

Ma soprattutto ci si chiede come faccia Veltroni, di cui è certo nota la capacità multitasking di lavorare a più progetti contemporaneamente, a produrre tante cose. Neanche un mese fa è uscito il suo secondo romanzo giallo, “Buonvino e il caso del bambino scomparso”, edizioni Marsilio; e sabato 5 dicembre Raitre manderà in onda il documentario “Edizione straordinaria”, una sorta di storia dei telegiornali Rai dal 1954 a oggi, sempre firmato da Veltroni. Ancora non è finito l’anno.