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Battisti, gli eredi vincono in appello. Sony dovrà pagare le spese processuali
Passati quasi 25 anni dalla scomparsa del cantautore, continua ad alimentarsi la polemica finita anche in tribunale
“In caso di accoglimento della tesi di Sony Music”, si legge ancora, “avremmo dunque assistito all’affermazione del principio eversivo secondo il quale l’utilizzazione economica di un’opera musicale, anziché dall’autore (o dall’editore musicale), sarebbe governata dal produttore fonografico. La decisione se, a chi e per quale corrispettivo concedere in licenza un’opera musicale non spetterebbe più all’autore (o all’editore musicale), bensì al produttore fonografico. Insomma, a 'comandare' sulle opere musicali non sarebbero più gli autori (o gli editori musicali), ma le case discografiche”.
“Chiunque invece sa perfettamente che chi voglia utilizzare, ad esempio in uno spot pubblicitario, una qualsiasi canzone deve farne richiesta, separatamente, sia al titolare della registrazione fonografica, sia all’autore (o all’editore musicale); e sa, ancor meglio, che ciascuno di tali soggetti è assolutamente libero di decidere se, a chi e per quale corrispettivo concedere la licenza. In terzo luogo, perché gli Eredi di Lucio Battisti sono stati mandati assolti anche dall’accusa di aver violato, in qualità di amministratori degli Editori musicali (Edizioni Musicali Acqua Azzurra S.r.l. e Aquilone S.r.l.) delle opere musicali di Lucio Battisti, gli obblighi di diligenza nei confronti di Sony Music, non avendo addotto Sony Music alcuna condotta illecita degli amministratori diversa ed ulteriore rispetto a quella addebitata (peraltro, infondatamente, data l’insussistenza, come detto, di una responsabilità da “contatto sociale”) agli Editori musicali".
La Sony Music ha preannunciato che proporrà ricorso in Cassazione. Gli Eredi di Lucio Battisti fanno sapere che attenderanno "con serenità" anche questa decisione.