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Cairo vuole un nuovo direttore al Corriere? Ipotesi Stefanelli o Verdelli
Cairo ha deciso di far fronte alla crisi con una politica di riduzione degli stipendi, ma se Fontana non fosse d'accordo scatterebbe un cambio di poltrona
Urbano Cairo e il Corriere della sera
Le difficoltà economiche post-Covid stanno mettendo in difficoltà l’intero paese, il settore editoriale in particolar modo: Urbano Cairo ha deciso di far fronte al problema con una drastica politica di riduzione degli stipendi dei giornalisti.
Se il direttore del Corriere, Luciano Fontana, non dovesse avallare il progetto, potrebbe scattare un cambio di poltrona. Cairo starebbe pensando a Barbara Stefanelli, già vicedirettrice e che diventerebbe la prima direttrice nella storia del giornale, oppure a Carlo Verdelli, ex direttore di Repubblica.
Come riporta Linkiesta, Cairo ha un ottimo rapporto con il suo direttore, anzi lo ritiene protagonista del primato consolidato negli ultimi anni dal Corriere a fronte delle maggiori fatiche dei concorrenti, ma se il direttore non troverà il modo di assecondare le pressanti esigenze di bilancio del capo di Rcs, o di trovare una soluzione alternativa, il sodalizio si potrebbe incrinare.
Sullo sfondo, inoltre, c’è la grande sfida per il primato editoriale italiano con il gruppo di John Elkann, che ha da poco cambiato i direttori di Repubblica, della Stampa e dell’Huffington Post e ha in mente un piano industriale di lungo termine per far diventare la galassia informativa di Gedi un modello sostenibile di media company contemporanea e nazionale.
La risposta di Rcs dovrà essere all’altezza del primo quotidiano italiano. In un eventuale dopo Fontana, la soluzione non può che essere interna. Ma tra tanti nomi l’ipotesi che prevale nei corridoi di Via Solferino è quella che la prima scelta di Cairo è Barbara Stefanelli, attualmente vicedirettrice del quotidiano e direttrice di Sette, una giornalista di grandi qualità, di comprovata esperienza e di svariati interessi.
Affrontare la crisi dei ricavi e rispondere alle mosse di Repubblica nominando la prima direttrice donna nella storia dei quattro grandi quotidiani nazionali sarebbe anche una grande operazione di marketing per Cairo, oltre che una scelta che premia un indiscutibile talento giornalistico nato e cresciuto dentro la redazione del Corriere.
Carlo Verdelli al Corriere della sera?
Senonché, a quanto risulta a Linkiesta, a Cairo è cominciata a balenare un’idea alternativa: Carlo Verdelli.
L’ex direttore di Repubblica, pochi giorni dopo essere stato sostituito da Maurizio Molinari e aver giurato imperitura fedeltà allo spirito del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, è rientrato al Corriere in veste di editorialista e da allora sono più i giorni in cui la sua firma compare sulla prima pagina del giornale, anche con l’editoriale che esprime la linea editoriale, che quelli in cui non c’è.
In una recente intervista a Luca Sofri, per la rassegna Pensavo Peccioli, Verdelli ha detto chiaramente che il suo obiettivo professionale è quello di non chiudere la sua carriera con l’esperienza finita male a Repubblica, ma per un profilo come il suo il domicilio più coerente è Via Solferino.
Verdelli avrebbe tutto l’interesse ad accogliere la sfida, e non solo per spirito di rivalsa nei confronti di chi l’ha licenziato, ma perché sarebbe il primo giornalista della storia ad aver diretto i due principali quotidiani italiani.
Scegliere un direttore così fieramente di sinistra come Verdelli sarebbe un atto rivoluzionario per la tradizione borghese del Corriere, anche se non quanto nominare la prima direttrice donna. Ma la domanda più ricorrente in questi giorni in Via Solferino è la seguente: siamo sicuri che Cairo riuscirà a trovare un direttore più aziendalista e più attento di Fontana alla gestione manageriale della redazione?