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Conflitto arabo-israeliano, la RAI unidirezionale filo palestinese. Perché?
Perché la Rai insiste con una narrazione unidirezionale filo palestinese? Ieri l’uccisione di due appartenenti a un gruppo terrorista fatti passare per vittime
Il caso. Anche i giornali più a sinistra in Israele descrivono la vicenda come un raid su un battaglione palestinese che ha l’obiettivo di compiere attacchi terroristici. Ma la RAI...
Da anni buona parte della comunità israeliana italiana si scaglia contro la RAI per la parzialità del racconto sul conflitto arabo-israeliano. L’ultimo ieri. “Due palestinesi”, riporta la tv di Stato italiana, “sono stati uccisi dai militari israeliani durante scontri a fuoco nel corso di un'operazione dell'esercito israeliano nel campo profughi di Nur Shams, a Tulkarem, nel nord della Cisgiordania”. “Lo ha riferito”, continua la RAI, “il ministero della Salute palestinese, secondo cui i due sono arrivati già morti in ospedale, mentre un terzo è stato ferito agli arti ed è in condizioni stabili”.
La RAI spiega anche che i due erano accusati dall’esercito israeliano di un attacco, giorni prima, con colpi di arma da fuoco. Una notizia che scivola tra le tante del mare dell’informazione, non destando particolare scalpore. Ma è forse questo mare che orienta l’opinione su una guerra terribile e dalla difficile soluzione, tra scontri quotidiani cruenti e brutali.
Sui giornali palestinesi i due giovani uccisi, Samer Al-Shafei e Hamza Khreyoush, vengono descritti come martiri e portati in spalla, avvolti nella bandiera palestinese nella classica processione, fino al cimitero.
A leggere la notizia RAI si pensa ad una sorta di raid sommario in un accampamento di profughi.
Piccolo particolare non irrilevante: la Rai chiama "campo profughi" quella che è in realtà una città di circa 10.000 abitanti che nasce come campo profughi nel 1952 ed è descritta così ma va compreso il contesto. Nur Shams è a ridosso di un’altra città, Tulkarem, 59.000 abitanti.