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Coronavirus: Huawei e Retelit uniscono Napoli e Shanghai in videoconferenza
I colossi della comunicazione hanno unito i medici degli ospedali di Napoli e Shangai in un confronto video sulle cure per il covid-19
Huawei e Retelit uniti nella lotta al coronavirus
Nella mattina del 2 aprile, un’equipe di specialisti dell’ospedale Cotugno di Napoli si è potuta confrontare con un team medico dell’ospedale Zhongshan, Shanghai, per confrontare i risultati raggiunti nella lotta al coronavirus. La videoconferenza è stata possibile grazie a Huawei e Retelit, che hanno messo a disposizione le loro tecnologie per garantire la miglior qualità dio comunicazione ai medici, nella maggior sicurezza possibile.
Il comunicato stampa di Huawei e Retelit
Questa mattina un’equipe medica di selezionati specialisti dell’Ospedale Cotugno di Napoli si è collegata in videoconferenza con un team medico dell’ospedale Zhongshan della Fudan University di Shanghai.
La connessione, durata circa due ore, è stata l’occasione di confronto fra due primarie istituzioni sanitarie e ha permesso ai medici cinesi di mettere a disposizione best practice a livello diagnostico e di cura, mentre l’equipe del Cotugno ha condiviso l’esperienza locale e le sperimentazioni farmacologiche in corso.
Gli Ospedali dei Colli, di cui il Cotugno fa parte, sono la prima struttura a usufruire di questa opportunità, che vedrà coinvolte altre undici realtà ospedaliere italiane.
Il collegamento è stato possibile grazie alla soluzione resa disponibile e installata in tempi brevissimi da Huawei e Retelit, che hanno fornito rispettivamente gli apparati di videoconferenza e la tecnologia cloud che, tramite sistemi di archiviazione sicuri, consente l’accesso tempestivo ai dati e alle cartelle dei pazienti.
Nell’attuale emergenza sanitaria è diventato evidente il ruolo centrale che le tecnologie digitali possono svolgere nel facilitare diagnostica, visite e cure a distanza, ma anche nel mettere in collegamento medici e ricercatori di tutto il mondo per condividere informazioni, esperienze e buone prassi.
Si tratta di una pratica di fondamentale importanza che può permettere di individuare velocemente i protocolli di cura più efficaci ma che richiede una dotazione tecnologica adeguata da parte delle strutture
sul territorio. Da qui l’importanza della cosiddetta solidarietà digitale, che chiama le aziende tecnologiche a offrire il proprio contributo e le migliori risorse.
Il sistema in taluni casi viene utilizzato anche per il collegamento fra ospedali diversi o più strutture all’interno della stessa azienda ospedaliera, riducendo così le occasioni di contagio e aumentando la sicurezza.