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Facebook: 150 milioni di like per i quotidani, che perdono 10 milioni di copie

Dalle copie cartacee ai clic: a livello internazionale comanda il NY Times. In Italia primeggia Il Fatto Quotidiano, seguito da Il Sole 24 Ore

Quotidiani su Facebook: gli editori in 10 anni hanno perso 10 milioni di copie giornaliere, in cambio di 150 milioni di like. E’ questo il risultato della ricerca condotta dalla società di consulenza strategica Innova et Bella sulle strategie Facebook dei 60 principali giornali quotidiani europei e statunitensi. Per il decimo anno consecutivo, l’indagine ha come campione di riferimento le principali 10 testate nazionali diffuse nei 6 Paesi monitorati: Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti.

Anche nel corso dell’ultimo anno la diffusione complessiva giornaliera dei 60 quotidiani esaminati continua il proprio declino, perdendo altri 2 milioni di copie e scendendo per la prima volta sotto i 20 milioni di copie giornaliere. Erano oltre 30 milioni nel 2011. Il numero dei corrispondenti likers Facebook delle stesse testate continua invece a crescere superando i 157 milioni. I likers registrati nel 2011 erano 5 milioni.

I leader della Classifica Internazionale 2021 di Innova et Bella, sulle best practices delle testate giornalistiche osservate sulle loro pagine ufficiali Facebook, risultano nell’ordine: The New York Times, El País, The Washington Post, Le Parisien e Daily Mail.

Al primo posto della Classifica Italiana 2021 si conferma Il Fatto Quotidiano (che presenta anche il record internazionale dei likers per copia diffusa: 88). Al secondo posto Il Sole 24 Ore, in terza posizione La Repubblica, seguita da Il Corriere della Sera e da La Gazzetta dello Sport.

“La sintesi è semplice. In 10 anni gli editori dei 60 principali quotidiani europei e statunitensi hanno perduto i ricavi certi di 10 milioni di copie giornaliere in cambio di 150 milioni di likers digitali arricchenti il popolare social network” ha osservato Francesco Guido Bonetti, presidente di Innova et Bella.  “La sfida degli editori è difficile: evolvere un modello di business obsoleto e rivoluzionare la propria offerta di brand, relazione, prodotto e servizio. Il lettore deve tornare a sentirsi fiero di esibire il proprio quotidiano come e più del brand che vanta sulle proprie sneakers.”

“La dinamica fra editori e social network è complessa e in continua evoluzione. In dieci anni Facebook ha rivoluzionato in milioni di persone le modalità di condivisione delle relazioni e dei contenuti. Alle negoziazioni dei diritti editoriali con Google, Facebook e con gli altri giganti del Tech appare necessario affiancare nuove strategie di innovazione competitiva. I principali quotidiani europei e statunitensi sono chiamati a investire più risorse nell’innovazione e nello sviluppo di nuove pratiche per un business sempre più digitale, mobile e sociale”, ha riassunto Raffaella Scarioni, coordinatrice della Ricerca.