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Flores D'Arcais: "Gli Elkann hanno ucciso MicroMega. Schlein? Tanta panna montata"

La storica rivista MicroMega verso la chiusura/ Il direttore, nonché militante del Pci e protagonista del Sessantotto romano, dialoga con Affari
MicroMega verso la chiusura, il direttore Flores D'Arcais: "Ecco come possiamo salvarci". Poi la bordata a Schlein, Conte e Meloni
“Chiudere MicroMega è stato il primo atto degli Elkann”. È un fiume in piena il direttore Paolo Flores D’Arcais che, ad Affari, racconta i retroscena che hanno portato una crisi senza precedenti sulla sua storica rivista fondata nel 1986 e che, ora, rischia di “morire” per sempre.
“Tutto è iniziato due anni fa con il passaggio di Gedi, casa editrice della famiglia De Benedetti, agli Elkann-Agnelli”, racconta Flores. “Subito dopo il cambio di proprietà”, continua, “chiudere MicroMega è stata la prima mossa dei nuovi padroni. Il motivo? L’abisso in termini di idee politiche, troppo distanti da quelle della famiglia torinese”. “Così, dopo la chiusura della rivista”, prosegue il filosofo e ricercatore, “ho dovuto mettere su una nuova società con un nuovo impianto manageriale. Ma non solo. Mi sono trovato costretto anche a riadeguare la distribuzione della rivista togliendola da tutte le edicole in quanto, ormai, i costi sono più che proibitivi”.
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Ma non tutto è andato come doveva andare. “Ahimè, ho commesso degli errori sulla scelta delle persone all’interno del management e, tra una cosa e l’altra, MicroMega si trova ora a perdere circa 10-15 mila euro al mese. Una cifra che non possiamo assolutamente sostenere”, tuona Flores. Ma un modo per salvare la rivista e tutto ciò che ne rappresenta esiste ancora. “Al momento del mio appello in cui annunciavo la situazione critica della testata, avevamo 500 abbonamenti attivi. Entro questa sera di mercoledì 27 settembre dovremmo arrivare a 3 mila. L’obiettivo, per salvarci, è arrivare a un minimo di 5 mila abbonamenti”, dichiara il fondatore e direttore di MicroMega.
“Mentre non si è fatto vivo nessun editore interessato, molti nomi del mondo della cultura si sono fatti avanti sostenendo la nostra causa e provando a darci una mano. Il giorno della verità? La mezzanotte di domenica 8 ottobre. Se in quel momento non saremo riusciti a ottenere gli ultimi 2 mila abbonamenti, mi troverò costretto a chiudere definitivamente la rivista”, rivela.
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E da grande esperto di politica, soprattutto di sinistra, (militò nel Pci per quattro anni e fu uno dei grandi protagonisti del Sessantotto romano), Paolo Flores D’Arcais non si risparmia neanche in un’analisi sui partiti di sinistra. E, ovviamente, sulla premier Meloni.
Flores D'Arcais: "La vera sinistra non esiste più"
Flores appare rassegnato: “La sinistra, ormai, non esiste più. Possono esserci singoli scritti o quadri locali come Pd e M5s che, talvolta, possono condividere idee simili a quelle di un tempo. Ma è cosa più unica che rara. La sinistra di oggi non c’entra assolutamente niente con quella con cui avevo a che fare io”.
"Pd e Schlein inconsistenti, tanta panna montata"
Anche su Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, Flores ha le idee molto chiare e non le manda certo a dire: “Credo sia una leader totalmente inconsistente. Una panna montata totale. Il suo unico grande merito è stato quello di avere Bonaccini come avversario…”, tuona con un pizzico di umorismo il filosofo e ricercatore. Stesso discorso per il M5s di Giuseppe Conte. “Il Movimento 5 Stelle, per un attimo mi ha dato l’idea di poter essere una scossa che potesse prendere direzioni anche molto positive. Poi, una volta che è salito al governo con la Lega, è stato chiaro si trattasse solo di un’illusione”.
Infine, il giudizio sulla premier. “Dal primo momento in cui è nata anche solo la possibilità che Giorgia Meloni salisse al potere, ho pensato che quel governo non potesse essere che filo-fascista. Non mi sbagliavo. Non riesco a trovarci neanche un lato positivo”.