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Freccero: “Italia recita un copione. E sugli effetti collaterali del Covid..."
Freccero sullo scandalo ‘Facebook Files’: Non può esserci libertà di espressione in Italia, basta sentire le ultime parole di Draghi su come funziona il potere
C’è un problema di libertà democratiche?
“Dobbiamo cominciare a capire che non può esserci libertà di espressione in Italia perché dipendiamo a livello globale da alleanze che sanciscono il ruolo subalterno dell'Italia come Paese che ha perso la Seconda guerra mondiale. C’è poco da fare. A differenza dell’Italia gli Stati Uniti le notizie le ha, come risulta dalla pubblicazione della censura sul Wall Street Journal, anche se il mainstream tende ad avvalorare la versione ufficiale dei fatti. In Italia le notizie non arrivano proprio”
Perchè accade?
“Perché esiste un monopolio mondiale dei media da cui l'Italia dipende totalmente per le fonti che poi arrivano ai giornali. Non abbiamo una ‘visione del mondo italiana’ che ci aiuti a capire i nostri veri interessi. Ricordo la guerra in Ucraina, che è l’ultimo evento di una serie, che ci ha privati dei restanti approvvigionamenti energetici, tagliando i nostri rapporti con la Russia. Ci schieriamo sempre contro i nostri interessi”
Cosa la impensierisce?
“Che dobbiamo sempre recitare il copione che ci viene imposto. A proposito di copioni ricordo Mario Draghi che scandiva: ‘Non ti vaccini, ti ammali, muori o fai morire’. Dopo che ha lasciato il suo ruolo istituzionale, alla presentazione del libro del vignettista del Corriere della Sera Giannelli ha confessato che i potenti recitano sempre e poi ci sono i normali che non partecipano a questa recita e guardano la realtà così superiore a loro con stupore. Ha detto: ‘Mi sento parte di quella recita, lo sono stato, ora non lo sono più... ‘Gli attori sono i potenti, i governanti, i politici, siamo i banchieri centrali’, riferendosi anche a se stesso che ha fatto parte di questa cerchia di potenti a varie riprese. Ha precisato: ‘Sono quelli che decidono le sorti del mondo e in questo sono attori nella recita del potere ma i normali non partecipano a questa recita proprio perché guardano a questa recita con stupore, non recitano come il potere’. I normali obbediscono perché hanno paura persino a pensare in maniera difforme dal potere”.
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