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Gioco d'azzardo, Agcom multa Youtube e Twitch per oltre 2 milioni di euro

di Redazione

Capitanio (Agcom): "Le piattaforme siano più responsabili dei contenuti che vengono pubblicati"

 

"Le piattaforme siano più responsabili dei contenuti che vengono pubblicati. Conosco benissimo il lavoro che viene fatto quotidianamente per rendere la Rete un ambiente bello e sicuro, ma forse serve qualche sforzo in più. Queste delibere non si limitano a imporre sanzioni nei confronti degli OTT per violazione del decreto di dignità, ma rappresentano un attribuzione di responsabilità in capo alle piattaforme quando sussistono partnership commerciali. Il Programma partner di YouTube (YPP) e la partnership proposta da Twitch ne sono un chiaro esempio". Così il commissario Agcom, Massimiliano Capitanio. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha sanzionato Google Ireland Ltd. per 2.250.000,00 euro e Twitch Interactive Germany GmbH per 900.000,00 euro per la violazione del divieto di pubblicità del gioco d’azzardo ai sensi dell’articolo 9 del decreto-legge n. 87 del 12 luglio 2018 convertito in legge 96 del 9 agosto 2018 c.d. “Decreto Dignità”. Le decisioni sono state assunte con le delibere nn. 317/23/CONS e 318/23/CONS. A seguito delle numerose segnalazioni pervenute all’Autorità, sono stati avviati due procedimenti che hanno accertato la presenza di oltre 80 canali YouTube e Twitch contenenti più di 20.000 video che pubblicizzavano slot-machine, gioco d’azzardo, scommesse sportive e gratta e vinci. In entrambi i procedimenti, le società sono state ritenute responsabili in quanto titolari del mezzo di diffusione dei video pubblicati da soggetti terzi e con i quali avevano specifici contratti di partnership commerciale. Sulla base dell’intervento dell’Autorità, i contenuti illeciti sono stati rimossi; inoltre, è stato ordinato alle piattaforme di rimuovere e impedire il caricamento da parte di quei soggetti di analoghi video violativi, in attuazione dell’articolo 6, comma 1, lett. b) del Regolamento per i Servizi Digitali (DSA). Con la Delibera n. 316/23/CONS l’Autorità ha, invece, archiviato il procedimento nei confronti di TikTok Technology Ltd., avendo rilevato l’assenza di un rapporto contrattuale con i 30 content creator che hanno effettuato il caricamento dei contenuti contestati.