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Maiali agonizzanti, giornalista aggredita: "Io turbata, mai successo"

di Lorenzo Goj

Giulia Innocenzi racconta ad Affari l'aggressione ricevuta durante il servizio sugli orrori negli allevamenti dedicati al Consorzio del Prosciutto di Parma

Report, il racconto della puntata sugli allevamenti intensivi dedicati al Consorzio del Prosciutto di Parma. Giulia Innocenzi: "Turbata"

“È la prima volta che vengo aggredita in questo modo”. A dirlo è Giulia Innocenzi, giornalista (ex volto delle Iene), scrittrice e conduttrice televisiva sotto l’ala di Michele Santoro prima in Annozero e poi in Servizio pubblico. 

Protagonista del servizio andato in onda su Report ieri sera lunedì 29 maggio, intitolato “Che porci!”, la giornalista ha condotto un’inchiesta dedicata alle disgustose pratiche che si celano dietro le quinte della produzione industriale del made in Italy. 

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E, nello specifico, il servizio di Report è andato a indagare sulle terribili irregolarità presenti negli allevamenti di maiali dedicati al Consorzio del Prosciutto di Parma. Nel servizio, la giornalista, una volta arrivata di fronte ai cancelli di uno degli allevamenti in questione, è stata attaccata fisicamente da uno degli allevatori. 

Innocenzi, lei ormai ha fatto diverse inchieste. Le sarà successo altre volte di incappare in situazioni di questo tipo?

“Sì, ho già ricevuto qualche spintarella laterale, ma solitamente gli intervistati di questo tipo puntano alla telecamera con l’intenzione di farcela spegnere. Infatti, il danno agli strumenti è sempre la preoccupazione maggiore. Poi, il fatto di essere donna spesso si rivela anche un deterrente contro gli attacchi fisici. Questa volta, evidentemente, la rabbia era tale da portare l’allevatore a prendersela con me”, spiega.

“Il signore in questione”, racconta Giulia Innocenzi, “aveva un bastone in mano e, inizialmente, eravamo preoccupati che potesse rompere la telecamera. Poi, a un certo punto si è girato verso di me dandomi una spinta. Io stavo solo facendo delle domande, ovviamente in modo molto pacato. Non mi aspettavo questa reazione, è la prima volta che mi succede. In quel momento ero sotto choc, devo ammettere che questa cosa mi ha turbata”.

Tornerà a parlare delle irregolarità all’interno della filiera produttiva?

“Sì, assolutamente. Da tempo dedico il mio lavoro al legame tra la produzione del cibo, il cambiamento climatico e la sensibilità nei confronti degli animali e l’attenzione alla salute dei consumatori. Ci sono così tante criticità rispetto a questo settore che non può essere questo il modello di produzione su cui si basa l’eccellenza del made in Italy”, spiega la giornalista.

“A Report”, continua, “ho trovato il luogo ideale dove portare avanti questo tipo di servizi. Sicuramente la prossima inchiesta porterà avanti questo filone degli allevamenti intensivi e dovrebbe andare in onda entro la fine della stagione corrente di Report”.