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Giurì: stop a La7, Cairo adv ed Uliveto per product placement non trasparente

Anche il product placement, tecnica di comunicazione in sé perfettamente lecita, può incorrere negli strali dello Iap -Istituto Autodisciplina Pubblicitaria perché non immediatamente identificabile. Che cosa è successo? Il Comitato di Controllo, come scrive Spot and Web, aveva chiesto al Giurì di bloccare la pubblicità dell’acqua “Uliveto” inserita all’interno della trasmissione televisiva “Belli dentro, belli fuori”, diffusa su LA7  in quanto, a suo dire, tale comunicazione non era conforme con l’art. 7 – Identificazione della comunicazione commerciale – del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale (Codice). Il prodotto non era  cioè semplicemente inserito secondo le modalità del cosiddetto “product placement”, ma era suggestivamente suggerito al pubblico come l’acqua da assumere per avere benefici dal suo consumo durante i pasti.

A tale ingiunzione Co.Ge.Di (titolare marchio Uliveto) dava immediata esecuzione mentre, curiosamente, La7 e Cairo Pubblicità si opponevano, eccependo in primis  l’inammissibilità, in quanto basata su contestazioni al di fuori delle competenze dell’Autodisciplina pubblicitaria. I telespettatori – inoltre – erano stati adeguatamente informati dell’esistenza dell’inserimento di prodotti mediante avvisi sia all’inizio che alla fine della trasmissione, nonché al rientro dal break pubblicitario.

Nella pratica, infine, il Giurì ha ritenuto che le avvertenze relative alla presenza di prodotti a scopo promozionale fossero illeggibili e l’enfasi data alla visione della bottiglia a marchio Uliveto, nella parte della trasmissione relativa alla “scheda” di approfondimento, finiva per incoraggiare direttamente la scelta di tale acqua, dando al marchio un rilievo promozionale, che andrebbe presentato come tale, cosa che non accade nel filmato esaminato. Da qui il blocco della comunicazione.