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Grandi rosicate in Rai per il defenestramento di Aprile e Bottura
La parte "rossa" della televisione pubblica si scaglia ferocemente contro il ritorno in Rai dell'ex presidente Marcello Foa
Si agita scomposto un nemico storico di Foa, il mitico consigliere Riccardo Laganà, “Capotecnico in Elettronica e Telecomunicazioni”, che rappresenta i “dipendenti Rai”: “Il codice etico Rai non può essere interpretato e applicato all’occorrenza. Se i tweet di Saviano hanno comportato il blocco di ‘Insider’, stesso metro dovrebbe esser utilizzato per giudicare note pubbliche di ogni altro collaboratore. Altrimenti non è più un codice, ma un pretesto”.
“Bravo, bene, bis” direbbe Petrolini, ma Laganà si dimentica naturalmente di citare Filippo Facci, ugualmente giubilato dalla stessa “Rai fassista”. Trattasi di “pretesto” anche in quel caso? Insomma, la Rai rossa e il suo popolo sono in ambasce per la scomparsa del duo.
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Così si esprimeva elegantemente Bottura dopo aver realizzato, invero un po’ tardivamente che doveva sbaraccare, dopo che il portiere non lo salutava più: "Nessuno ha comunicato il mancato rinnovo, e non c'è problema. Ogni calcio in culo che ho ricevuto mi ha rassodato le chiappe, vediamo se funziona anche con quelli fantasmatici".
Siamo contenti per lui e Vladimir Luxuria sarà roso dall’invidia. Le “chiappe ben rassodate” presentano un valido usbergo non solo per la vita professionale ma anche per quella privata. L’ha presa meglio Marianna Aprile, che almeno non è scaduta nella citazione delle terga, che però non sembra restata certamente a secco di programmi visto che sta pure su La7. Bisogna pure lasciare qualcosa agli altri se no si prezzemola e basta.