Hera si conferma ai vertici della comunicazione digitale in Italia
Nell’edizione 2018-2019 del Webranking, gli “Oscar” della comunicazione online, il Gruppo Hera è risultato la migliore utility a livello nazionale
Secondo gli esperti di Lundquist e Comprend, il Gruppo Hera è risultato la migliore utility a livello nazionale e la seconda azienda tra le oltre 100 analizzate dagli. Meglio solo Eni, in terza posizione Snam.
PerHera è anche l’8° anno sul podio della prestigiosa ricerca. Il risultato è emerso dall’edizione 2018-2019 del Webranking, gli “Oscar” della comunicazione online giunti al 17° anno in Italia, il 22° in Europa.
Nello specifico, Hera si è ripresa la seconda posizione nella classifica stilata a valle della ricerca, con un punteggio di 91,7/100, in miglioramento rispetto alla precedente edizione in cui si era classificata terza. Meglio solo Eni con 93,2, sul terzo gradino del podio Snam a 91,3.
Un risultato di rilievo per la multiutility bolognese, a conferma della costante tensione al miglioramento, come si evince anche dal raggiungimento del podio in otto edizioni del ranking, nonché dalla stabile permanenza nella top-10 già dal 2006.
A far la differenza nella valutazione del modello di comunicazione del Gruppo Hera, secondo l’analisi di Lunquist, “la presentazione dettagliata dell’azienda e delle sue aree di business, approfondendo anche la posizione nel mercato”. Di rilievo anche l’illustrazione “articolata della propria direzione strategica accompagnata da esempi di azioni e chiari obiettivi”, nonché “la concretezza con cui presenta la sua strategia e gli obiettivi di sostenibilità” e la trasparenza nella comunicazione finanziaria.
La ricerca Webranking si presenta come uno “stress test” sulla trasparenza delle società: valuta la comunicazione digitale sulla base delle esigenze degli stakeholder, che online cercano contenuti d’interesse ma anche modelli di navigazione semplici.
Secondo la nota che accompagna la ricerca, le aziende che raggiungono la sufficienza sono quest’anno quasi un terzo del campione (31%), contro meno di un quarto del 2016 (23%). Il trend è di sostanziale crescita, visto che il 70% delle aziende del campione ha registrato un aumento della propria performance, con una crescita del punteggio medio di 4,4 punti rispetto allo scorso anno, uno degli incrementi più significativi nella storia della ricerca e di molto superiore alla crescita europea (1,5).
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