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Il Corriere demolisce Zelensky: "Irrilevante". Lo zampino di Biden dietro lo schiaffo al presidente ucraino
La linea del quotidiano di via Solferino è sempre stata pro-Ucraina, ma gli ultimi sviluppi alla Casa Bianca potrebbero aver condizionato la linea editoriale...
A questo punto Biden ha tutto l’interesse a chiudere la vicenda della guerra il più presto possibile. E qui veniamo ad un’altra questione. Ieri Putin ha reso ufficialmente noto di aver posto in “condizione operativa” i missili Sarmat dislocati sul territorio bielorusso. Il “RS-28 Sarmat è un missile intercontinentale progettato per sganciare testate nucleari sugli Usa. Pesa 200 tonnellate, elude qualsiasi sistema anti-missile, può montare testate nucleari da 178 tonnellate e percorre mezzo equatore in soli 45 minuti. Gli alleati lo chiamano eloquentemente “Satan”. Dunque la Terza Guerra Mondiale Nucleare può diventare una opzione assai credibile. Ora riavvolgiamo il nastro.
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Zelensky ha sempre spinto l’Occidente e il mondo verso un conflitto atomico con grande preoccupazione di altre super potenze come Usa e Cina. Solo ultimamente il comico ucraino si è dato una calmata cominciando a dire che Putin non farà ricorso ad armi atomiche. È del tutto evidente che sono mesi che gli Usa stanno cercando di controllare le sparate di Zelensky e stanno cercando di chiudere la guerra il più presto possibile, con il supporto, tra l’altro del Vaticano e di Papa Francesco.
Zelensky è il principale ostacolo al processo di pace e solo Ursula von der Leyen non l’ha capito. Il suo zelo eccessivo è dettato dal fatto che vuole diventare la nuova segretaria della Nato dopo aver guidato l’UE. Ma l’Europa è ininfluente in questa guerra. Il pallino ce l’hanno in mano – come al solito - gli Usa e la Nato. E Biden pare proprio essersi stancato delle intemperanze di Zelensky.
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La politica estera americana si esplicita anche con l’influenza sulla stampa e sui media. Evidentemente Washington ritiene che sia venuto il momento che via Solferino detti la “nuova linea” e cioè una bastonatura preventiva di Zelensky che non sarà certamente passata inosservata all’ambasciatore ucraino a Roma che avrà riferito tosto al leader ucraino.