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Il Giornale chiude la redazione romana dal 30 aprile. Giornalisti in sciopero
Editoria: Il Giornale, sciopero contro chiusura redazione romana
Il Giornale chiude la redazione romana dal 30 aprile
Dopo mesi di trattative tra azienda e giornalisti sull'ipotesi di solidarietà per i redattori de Il Giornale, l'editore ha deciso di chiudere la redazione di Roma dal prossimo 30 aprile. L'annuncio è stato dato al Cdr, dopo che la decisione era stata presa ieri dal Consiglio di amministrazione della Società europea di edizione. Un fulmine a ciel sereno, visto che l'ipotesi di chiudere Roma non era mai stata paventata in questi mesi di trattativa.
Editoria: Il Giornale, sciopero contro chiusura redazione romana
Il Comitato di redazione (Cdr) e la Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) del Giornale hanno proclamato per oggi una giornata di sciopero per protestare contro la decisione unilaterale della Societa' europea di edizioni, comunicata oggi, di chiudere a partire dal 30 aprile prossimo la redazione romana della testata. Le rappresentanze sindacali, afferma una nota, "deprecano e respingono la decisione, arrivata dopo mesi di trattative sulla riduzione del costo del lavoro giornalistico, durante le quali i dipendenti del quotidiano fondato da Indro Montanelli hanno dimostrato la massima disponibilita'. Ai dipendenti poligrafici una ipotesi analoga era stata semplicemente ventilata e mai neppure formalizzata. Oggi l'azienda, con un vero e proprio ricatto, mette diciannove lavoratori e le loro famiglie davanti alla scelta secca tra le dimissioni e il trasferimento coatto da Roma a Milano. La chiusura della redazione del giornale si configura come una rappresaglia di un management poco abituato a relazioni industriali collaborative. La soppressione della redazione romana rappresenta la perdita di un punto riferimento culturale e politico e segna il tramonto di una lunga stagione editoriale. La scelta non porta alcun beneficio economico ai conti del quotidiano, anzi rischia di relegarlo ad un ruolo di foglio senza piu' ambizioni nazionali. La redazione di Roma e' sempre venuta incontro alle esigenze economiche e strutturali de Il Giornale, con un progetto riuscito di integrazione sul lavoro di desk tra Roma e Milano"
EDITORIA: CARFAGNA, 'SOLIDARIETA' A GIORNALISTI SEDE ROMANA DE 'IL GIORNALE''
"Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai giornalisti della sede di Roma de Il Giornale. Apprendiamo che dal 30 aprile la redazione capitolina della testata verrà chiusa e i professionisti che vi lavorano saranno trasferiti a Milano. Se da un lato si possono comprendere le decisioni dell'azienda, vista la crisi in cui da anni versa il settore dell'editoria, dall'altro si corre il rischio di lasciare un'intera area politica e culturale, quella liberale, priva della sua voce e della sua testata di riferimento''. Lo dichiara Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, in una nota.
EDITORIA: LOLLOBRIGIDA, 'SOLIDARIETA' A REDATTORI E OPERATORI 'GIORNALE''
''Solidarietà ai giornalisti e agli operatori della redazione romana del 'Giornale', la cui chiusura è stata prevista per il 30 di aprile. Un annuncio improvviso e molto preoccupante che va a intaccare nel suo complesso una delle voci più schiette e sincere dell'informazione. Ci auguriamo che sia ancora tutto nel campo delle ipotesi e che si possa fare il possibile per evitare un simile scenario e tutelare tutte le professionalità a rischio''. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.
EDITORIA: TAJANI, 'VICINO A REDAZIONE ROMANA DE 'IL GIORNALE''
"In questo momento difficile sono vicino alla redazione romana del Il Giornale che ho avuto l'onore di guidare per più anni". Lo scrive su twitter il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani.
EDITORIA: CESA, 'SI TROVI SOLUZIONE PER REDAZIONE ROMANA GIORNALE'
"Quando chiude una redazione giornalistica, viene meno una voce nel dibattito democratico. Nel caso della redazione romana del Giornale, ci auguriamo che si possa ancora trovare una soluzione a tutela di giornalisti e operatori professionisti a cui esprimiamo come Udc tutta la nostra solidarietà". Lo afferma il segretario nazionale dell'Udc Lorenzo Cesa.