MediaTech

Inchiesta per stupro, Sara Giudice: "In Rai non mi fanno lavorare. Ma la fiamma sul petto non la metterò mai"

di Redazione Mediatech

Lo sfogo della giornalista accusata (col compagno e collega Nello Trocchia) di violenza sessuale da un'altra cronista: "Mi hanno annullato il contratto per inopportunità, ma l’inchiesta non c’entra"

Sara Giudice fermata dalla Rai: "Era tutto pronto, stavo già iniziando a lavorare. Poi..."

Sara Giudice si sfoga dopo lo stop deciso dalla Rai per la sua collaborazione. La giornalista è sotto accusa per una presunta violenza sessuale, a denunciare lei e il suo compagno Nello Trocchia (giornalista pure lui) è stata un'altra cronista conosciuta alla festa di compleanno della Giudice. Questa inchiesta, per cui è stata chiesta l'archiviazione, ha influito sulla carriera professionale di Giudice, perché la Rai ha deciso di annullarle il contratto. "Ma l'inchiesta - dice Giudice a Il Corriere della Sera - non c'entra". La Rai non ha formalizzato il contratto di assunzione per il programma L’Altra Italia di Antonino Monteleone, in onda su Rai2.

Leggi anche: Accusata di stupro di gruppo, salta il contratto di Sara Giudice in Rai: "Mancano le condizioni"

"La direzione approfondimento - prosegue Il Corriere - chiarisce che non è mai stata avviata nessuna procedura formale di contrattualizzazione né, di conseguenza, emessa alcuna matricola", ha precisato ieri Viale Mazzini. Ma lei smentisce: "C’era stata una proposta economica, quindi era arrivata la matricola per entrare e avevo già cominciato a lavorare, partecipando a riunioni e progetti…". Dice che Monteleone l’aveva già coinvolta nei primi progetti: "Ero già dentro al programma con servizi già in via di realizzazione. Ero pronta a partire per una trasferta di lavoro. All’improvviso mi è stato comunicato - spiega Giudice - che il contratto era stato annullato, motivazione: l’inopportunità. Mi è stato tolto il diritto al lavoro. Se queste erano le premesse è giusto che non sia entrata in questo servizio pubblico dove ci eravamo in molti illusi di poter avere uno spazio di libertà e autonomia". E sul possibile veto politico nei suoi confronti: "Ribadisco che non metterò mai una fiamma sul petto".