Investimenti pubblicità, a marzo la tv crolla del 10%. In salita i periodici - Affaritaliani.it

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Investimenti pubblicità, a marzo la tv crolla del 10%. In salita i periodici

Pubblicità, a marzo calano gli investimenti del 2,1%. La radio è l'unico media che cresce sia nel mese (+6,6%) che nel trimestre (+2,9%)

Investimenti pubblicitari, nel mese di marzo la flessione è del 2,1% rispetto a un anno fa 

Crolla la tv, risalgono i periodici e brilla  la radio: il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia ha registrato una flessione del 2,1% a marzo rispetto a un anno fa, portando la raccolta pubblicitaria del primo trimestre 2022 a +3,2%. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified, annunci sponsorizzati, e dei cosiddetti Over The Top , l'andamento nel primo trimestre 2022 risulta quasi piatto con +0.4%.

“Chiudiamo il primo trimestre con un dato positivo, ha dichiarato Alberto Dal Sasso, Adintel Mediterranean Cluster Leader di Nielsen, con una prevedibile frenata in marzo dovuta anche alla stagionalità degli eventi e con un 2021 di confronto che cominciava, proprio a marzo, a tornare verso la normalità del trend di lungo periodo, dopo il break del Covid-19 del 2020. Ricordiamo che marzo 2021 era cresciuto del 31%".

Pubblicità, la raccolta dell'intero universo web chiude con un rialzo del 7,6%  

Per quanto riguarda i singoli media, la televisione ha registrato un calo del 10,3% a marzo e 2,6% nel trimestre. Per i quotidiani leggero calo nel mese dello 0,8% e anche nel trimestre in calo dello 0,5%, mentre per i periodici si è registrato un +8,3% nel mese e -2% nel trimestre. In crescita la radio sia nel mese di marzo (+6,6%) sia nel trimestre (+2,9%).

Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell'intero universo del web advertising nel primo trimestre 2022 chiude con un rialzo del 7,6%, la crescita è del 3,5% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet. In ripresa l'Out of home (Transit e Outdoor) che conferma l'andamento positivo con un +106% nel primo trimestre.

"Ci aspetta dunque un secondo trimestre complicato dovuto ovviamente ai temi ormai noti legati alla guerra ed alle sue conseguenze. Sara' importante capire l'evolversi della situazione anche alla luce delle recenti mosse della Bce che sembra voglia seguire la Fed nella decisione nel terzo trimestre di alzare i tassi per contenere l'inflazione. E' noto che l'aumento dei tassi può avere anche effetti negativi sulla domanda e sul reddito che vanno valutati anche come conseguenze possibili per il mercato pubblicitario, che ora è presto per valutare nel dettaglio", ha concluso Alberto Dal Sasso.