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L'Unità, Sansonetti guarda al Pd, ma i giornalisti chiedono chiarezza
“Torna Gramsci, torna l’Unità”, annuncia il nuovo direttore, ma i 21 dipendenti aspettano comunicazioni ufficiali sul proprio futuro
L'Unità tornerà in edicola a gennaio, a 99 anni dalla sua fondazione
"Abbiamo appreso da organi di stampa che presso il Tribunale fallimentare di Roma si è svolta l’asta per la vendita della testata de L’Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci. Al Cdr e alla redazione nulla di ufficiale – ma nemmeno di ufficioso – è stato comunicato". Il comitato di redazione de L'Unità commenta l'annuncio dell'acquisto della testata da parte del gruppo Romeo, da parte del direttore Piero Sansonetti, che a breve lascerà la guida de Il Riformista.
Sansonetti ha anche smentito le voci su un nuovo corso "in area Calenda", spiegando che il giornale guarderà al Pd come "partito di riferimento", ma "rivendicando autonomia". L'idea di un quotidiano di sinistra serve, secondo Sansonetti, per colmare un vuoto ("a parte il Manifesto..."), ma nel contempo anche il Pd deve rilanciare la propria identità socialista o, secondo il giornalista, non uscirà dalla sua crisi. Sansonetti è molto scettico sul rapporto col M5S, definito "di destra".
La redazione de L'Unità, però, chiede "comunicazioni ufficiali": "Nell'attesa, siamo costretti ancora una volta a richiamare l'attenzione sulla situazione dei 21 dipendenti (17 giornalisti e 4 poligrafici) che dal 1 gennaio vivono in un limbo, senza ammortizzatori sociali e senza prospettive di occupazione. Una situazione insostenibile iniziata con la società editrice Unità srl e, a partire dal 27 luglio data del suo fallimento, proseguita con il curatore fallimentare che a tutt'oggi non ha assunto alcuna decisione sulla sorte dei lavoratori".
"Chiediamo dunque con forza - continua il Cdr - di non rinviare ulteriormente decisioni sugli ammortizzatori sociali e sul futuro occupazionale dei dipendenti, in base alle previsioni di legge e di contratto, così da porre fine a una situazione di disagio, danno professionale ed economico. Accertato, inolte, che si va verso la formazione di una nuova redazione, chiediamo che il nuovo editore e il nuovo direttore tengano conto delle professionalità degli attuali dipendenti che sono parte integrante della storia di questo giornale, che hanno pagato un prezzo altissimo, che hanno lottato tenacemente per tenere in vita la testata opponendosi a chi poi, per imperizia e incompetenza, l'ha condotta alla fine indecorosa del fallimento" conclude il comunicato del Cdr de l'Unità.
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