Fusione La Repubblica-La Stampa: De Benedetti divora Agnelli - Affaritaliani.it

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Fusione La Repubblica-La Stampa: De Benedetti divora Agnelli

Fusione a tre: La Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX faranno parte dello stesso gruppo a partire dal primo trimestre del 2017. E' il risultato di un memorandum firmato da Espresso e Itedi (la società partecipata da Fca e dalla famiglia Perrone, ex editore unico del foglio genovese).

L'accordo, si legge in una nota, è "finalizzato alla creazione del gruppo leader editoriale italiano nonché uno dei principali gruppi europei nel settore dell'informazione quotidiana e digitale" attraverso la fusione per incorporazione di Itedi nel gruppo Espresso. 

La fusione, quindi, non è un gioco tra pari. Perché il fatturato dell'Espresso (ben più consistente) porterà a una distribuzione nella quale Cir (la holding della famiglia De Benedetti) resterà - di gran lunga - primo azionista, con il 49% delle azioni. Alla famiglia Perrone spetta il 5% e a Fca il 16%. Considerando che Exor (la cassaforte firmata Agnelli-Elkann) detiene il 30% di Fiat Chrysler, significa che a Exor farà indirettamente riferimento una quota vicina al 5%.

Una sproporzione che porta almeno a un paio di considerazioni. Anche se Cir scende sotto il 50% dell'Espresso, De Benedetti (Rodolfo) e l'ad del gruppo Monica Mondardini detteranno la linea della nuova creatura. Dall'altra parte quello di John Elkann pare essere, più che un'operazione per crescere, un forte ridimensionamento nel mercato editoriale (con gioia di Sergio Marchionne). Che colpirà anche il Corriere della Sera: Elkann ha confermato che abbandonerà l'azionariato di Rcs. 

In altre parole: la nuova generazione di De Benedetti ha deciso che da grande farà l'editore (anche perché non è rimasto molto altro), mentre gli Elkann-Agnelli costruiranno auto.   

L'operazione piace al mercato, soprattutto per quanto riguarda l'Espresso. Nonostante l'ufficialità sia arrivata a mercati chiusi, le indiscrezioni hanno fatto salire il titolo del 15,89%. Rcs non sfigura, con un progresso del 7,21%.

Le larghe intese dell'editoria, personificate dal nuovo direttore di Repubblica Mario Calabresi, portano alla nascita di un gruppo da 750 milioni di euro di ricavi, con tre quotidiani nazionali che insieme vantano una diffusione media di più di 555 mila copie al giorno. Il gruppo Espresso, quotato in Borsa dal 1984, restera su Piazza Affari. Controllato dalla famiglia De Benedetti tramite Cir, ha chiuso il 2015 con 605 milioni di euro di ricavi e un utile di 17 milioni di euro. Per restare alla stampa quotidiana, il gruppo, oltre a Repubblica, edita anche 18 testate locali (tra cui Il Tirreno, Il Piccolo e La gazzetta di Modena). Itedi nasce invece nel 2014 per rappresentare il nuovo gruppo editoriale nato dalla fusione tra Secolo XIX e La Stampa. E' partecipata al 77% da Fca e al 23% dalla famiglia Perrone. 

La versione di John Elkann. "L'accordo che abbiamo raggiunto porterà alla creazione di una nuova realta' nella quale fonderemo tutte le nostre attivita' editoriali. La Societa' sara' leader nel settore dell'informazione in Italia, in grado di offrire la piu' ampia e completa gamma di contenuti e di servizi giornalistici, in forma cartacea e digitale". E' quanto scrive il presidente di Fca John Elkann ai dipendenti di Itedi.

La versione di De Benedetti. La holding Cir diminuirà la quota di controllo nell'Espresso, con l'operazione di aggregazione di Stampa e Secolo XIX, scendendo sotto il 50% "per favorire una operazione che fa crescere il gruppo Espresso e puo' creare valore nell'interesse di tutti gli azionisti". Lo ha affermato il presidente Rodolfo De Benedetti.