MediaTech

Media, ricavi a galla grazie allo streaming. La Rai batte Sky e Mediaset

L'analisi dell'Area Studi Mediobanca sui principali protagonisti del Media Entertainment globale

Media, previsto il calo dei ricavi nel 2022 (-4%). Giù la raccolta pubblicitaria e la Pay Tv tradizionale 

Nei primi nove mesi del 2022 i ricavi delle principali società internazionali di Media Entertainment sono cresciuti dell’8,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. Emerge dalla nuova edizione del Report Media Entertainment, con l’analisi del settore a livello mondiale e italiano curato dall'Area Studi Mediobanca

Il report analizza le performance dal 2019 al 2022 dei principali gruppi italiani e dei 20 maggiori player privati mondiali, di cui 9 hanno sede negli USA, 8 in Europa e uno rispettivamente in Giappone, Messico e Sudafrica. Lo studio contiene un confronto fra i maggiori gruppi televisivi pubblici europei.

Nel 2021 il settore radiotelevisivo italiano ha recuperato parte del terreno perso a causa della pandemia, raggiungendo un giro d’affari complessivo di 8,5 mld di euro (+4,6% sul 2020). Un livello ancora inferiore agli 8,7 mld del 2019 (-2,6%). La ripresa non è stata omogenea tra i vari comparti: in maggior spolvero la radio con una crescita dell’11,2% (€0,6 mld nel 2021), seguita dalla TV in chiaro (+9,7%, a €4,8 mld), mentre è proseguito il calo della TV a pagamento(-3,6% a €3,1 mld). 

Quest’ultima risente di tendenze diametralmente opposte, con la Pay TV tradizionale in ridimensionamento (-14,9%) e lo streaming in crescita a doppia cifra (+32,0%), tanto da consentire al comparto di aumentare il proprio peso specifico sui ricavi complessivi della TV a pagamento fino al 32,3% (incidenza più che doppia rispetto al 2019). Le piattaforme online continuano a espandersi arrivando a rappresentare l’11% del settore nel 2021. Rispetto al 2020, i ricavi pubblicitari sono cresciuti del 13,4%: +13,3% quelli della TV e +14,2% quelli della radio

Nel 2021 i ricavi degli otto principali operatori Media Entertainment italiani sono complessivamente cresciuti del 3,4% sul 2020 (ma del 6% inferiore rispetto al 2019), grazie principalmente alla continua espansione del segmento S-Vod (+40,5%) e alla ripresa del mercato pubblicitario (+14,5%). Ancora sottotono i ricavi della Pay TV (-15,1%). Il mercato italiano si conferma concentrato, con i primi tre operatori televisivi (RaiSky e Mediaset) che sviluppano oltre l’80% del giro d’affari complessivo. In termini di fatturato, Rai si attesta in prima posizione nel 2021 (€2,7 mld, +6,7% sul 2020), seguita da Sky (€2,5 mld, -10,4% sul 2020) e Mediaset (€2,0 mld, +11,7%). 

Prosegue la crescita esponenziale delle piattaforme online, grazie soprattutto a Netflix che può già contare su quasi 5 milioni di abbonati (+50% rispetto al 2019). Questi numeri consentono all’operatore S-Vod di sviluppare nel nostro Paese un giro d’affari stimato attorno ai €550 milioni (+35% sul 2020 e +70% rispetto al 2019), con una proiezione verso i €600 milioni nel 2022.

Nel 2021 si registra una diffusa diminuzione degli organici sia sul 2020 (-1,9%) che sul 2019 (- 2,8%). Tra i broadcaster tradizionali solo La7 ha incrementato il proprio livello occupazionale in entrambi i periodi. L’ebit margin chiude in territorio negativo, scendendo al -5,2% nel 2021 (-6,1 p.p. rispetto al 2019). Tre operatori risultano in netta controtendenza: si tratta di Paramount (+9,7 p.p.), Walt Disney (+5,8 p.p.) e Mediaset (+5,0 p.p.).