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Metroweb, Bassanini: "Altri soggetti nell'affare Wind-Vodafone"
“Abbiamo ricevuto altre manifestazioni di interesse non vincolanti da parte di altri soggetti, anche istituzionali” che vorrebbero entrare a far parte del progetto con Wind e Vodafone per la realizzazione del piano della banda ultra-larga. Lo ha affermato a Mf-Dowjones, Franco Bassanini, presidente di Metroweb Italia, la societa’ che controlla con l’87,7% Metroweb.
“Si tratta”, ha precisato Bassanini, “di soggetti che sono interessati a mettere equity nel capitale di Metroweb”. A fine maggio F2i e Fsi (azionisti di Metroweb) hanno firmato una lettera di intenti con Vodafone e Wind per la realizzazione di un’infrastruttura nazionale della fibra attraverso Metroweb. In particolare il piano presentato a Infratel prevede un perimetro di 500 citta’ da cablare e un investimento complessivo di 4-5 mld euro che saranno stanziati da piu’ soggetti.
Dopo la sigla dell’accordo con Vodafone e Wind, ha proseguito Bassanini, “stiamo portando avanti il Piano industriale ma i tempi” per la realizzazione “sono legati agli incentivi”. Nel dettaglio, ha spiegato Bassanini, “con una definizione precisa degli incentivi” Metroweb proseguira’ con il piano di cablaggio di 500 citta’ italiane. Nel caso in cui non ci fosse una chiara definizione degli incentivi, ha aggiunto, “si partirebbe con un numero ridotto di citta’ che ancora non e’ stato definito. In entrambi i casi si andrebbe ad operare sulle cosiddette aree grigie e nere”. Il piano per la banda ultralarga del Governo ha suddiviso l’Italia in aree tra cui quelle grigie dove e’ presente un solo un operatore e quindi l’intervento pubblico e’ concesso a particolari condizioni; quelle nere, dove operano due o piu’ operatori e l’intervento pubblico non e’ mai concesso; e quelle bianche (a fallimento di mercato) in cui nessun operatore vuole investire e pertanto e’ ammesso l’intervento pubblico. Secondo Bassanini “ci troviamo davanti ad un’occasione unica in cui nel giro di 3-4 anni possiamo mettere l’Italia in condizione di recuperare i ritardi nei confronti degli altri Paesi europei”.