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Open Fiber, la fibra ottica che connette l'Italia per farla finalmente correre

Open Fiber è stata costituita meno di due anni fa da Enel con l'ambizioso obiettivo di cablare il Paese con la fibra ottica. E sta crescendo molto in fretta

Open Fiber, arriva la fibra ottica che connette l'Italia 


Open Fiber è una realtà che smentisce diversi luoghi comuni sulle imprese italiane. Costituita meno di due anni fa da Enel con l'ambizioso obiettivo di cablare il Paese con la fibra ottica, non solo è pienamente operativa ma sta crescendo a un ritmo molto sostenuto. Open Fiber ha già completato l’infrastrutturazione in fibra dell'intera città di Perugia, e dagli ultimi mesi del 2016 sta cablando Catania, Venezia, Cagliari, Padova, Bari, Palermo, Napoli, Firenze e Genova, che sono in fase avanzata di copertura e che saranno tutte completate nei primi mesi del 2019. In questo mese di settembre 2017 Open Fiber ha avviato cantieri in ulteriori 81 città e comuni italiani. Il progetto rappresenta un volano per l'economia italiana, già oggi circa 5 mila persone sono impegnate nei cantieri avviati da Open Fiber e a regime il numero aumenterà considerevolmente. Alla fine di quest'anno, la società avrà complessivamente circa 2,7 milioni di unità immobiliari cablate sul territorio italiano. 

 

Open Fiber, la fibra ottica che connette l'Italia per farla finalmente correre. Tanti giovani al lavoro

 

 

Insomma Open Fiber è una di quelle realtà che ti fanno venire il sospetto che questo Paese possa finalmente farcela a colmare il gap tecnologico con i Paesi più avanzati, e perché no fare meglio. Una visita al centro di controllo Open Fiber di Roma conferma questa sensazione. Attorno agli avveniristici schermi che tengono monitorato il funzionamento della rete di fibra ottica di tutta Italia, lavorano decine di giovani e giovanissimi, dai 19-20 anni in su: sembra di essere in Danimarca o in Norvegia o nella Silicon Valley, invece siamo nella Urbe. Nel centro di controllo c'è anche una fedele riproduzione di com'è fatta la rete che Open Fiber sta costruendo in 13 città italiane, con il cavo con 196 fibre che parte dalla centrale, arriva al punto di snodo, raggiunge le case una per una.

Open Fiber, la fibra ottica che connette l'Italia per farla finalmente correre. La rete ultraveloce realizzata con la tecnologia Fiber To The Home

 

 

La rete ultraveloce Open Fiber è realizzata con la tecnologia Fiber To The Home (FTTH), letteralmente “fibra fino a casa”. L’intera tratta dalla centrale all’abitazione del cliente è infatti in fibra ottica. Ciò consente di ottenere il massimo delle performance con velocità fino a 1 Gigabit al secondo (Gbps) sia in download che in upload. Un servizio “a prova di futuro”, in grado di supportare tutte le potenzialità delle nuove tecnologie che arriveranno nei prossimi anni. La connessione a una rete fissa avviene attraverso la stesura di un cavo interrato che collega l’abitazione o l’azienda dell’utente al cosiddetto armadio ripartilinea, che a sua volta viene collegato alla centrale. Nel caso dell’ADSL i cavi utilizzati nelle due tratte sono interamente in rame, mentre con la tecnologia FTTC i due collegamenti sono uno in rame e l’altro in fibra ottica. Con FTTH i collegamenti sono interamente in fibra ottica, a vantaggio delle prestazioni che raggiungono livelli non raggiungibili con le reti in rame (ADSL) o fibra/rame (FTTC). Grazie all'acquisizione di Metroweb, Open Fiber dispone già ora della più vasta rete italiana in modalità Fiber To The Home (FTTH).

 
Open Fiber, la fibra ottica che connette l'Italia per farla finalmente correre. Il tessuto connettivo di Industria 4.0

 

 

Il piano di Open Fiber mira a garantire la copertura delle maggiori città italiane e il collegamento delle aree industriali, con l’obiettivo di realizzare una rete a banda ultra larga pervasiva ed efficiente che serve a favorire il recupero di competitività del "Sistema Paese" e, in particolare, l'evoluzione verso "Industria 4.0". Una rete capillare in grado di fornire servizi e funzionalità sempre più avanzati per cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione. Sono 271 i comuni italiani interessati dalla prima fase del piano di Open Fiber e 9,6 milioni il numero indicativo delle unità immobiliari che saranno raggiunte, per un investimento del valore di 3,9 miliardi di euro dedicati alla realizzazione e sviluppo della rete (di cui circa l’85% entro il 2022). Open Fiber non vende direttamente al cliente finale i servizi in fibra ottica, ma è attiva esclusivamente nel mercato all’ingrosso (wholesale), offrendo l’accesso a tutti gli operatori di mercato interessati. 

 

 

Open Fiber, la fibra ottica che connette l'Italia per farla finalmente correre. Le premesse legislative

 

 

Premessa dell'azione di Open Fiber è la Strategia italiana per la banda ultra larga approvata il 3 marzo 2015 dal Consiglio dei Ministri con l’obiettivo di colmare il ritardo digitale del Paese sia sul piano infrastrutturale che su quello dei servizi, in linea con gli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea. La Strategia italiana per la banda ultra larga prevede entro il 2020 la copertura ad almeno 30 Mbps per tutti i cittadini italiani, e la copertura ad almeno 100 Mbps per il 50% della popolazione. Un piano ambizioso che intende rimediare rapidamente alla carenza infrastrutturale che caratterizza il Paese, concentrandosi sulla realizzazione delle reti a 100 Mbps. La declinazione degli obiettivi europei sul nostro territorio prevede di portare 100 Mbps all’85% della popolazione entro il 2020, privilegiando in primis le aree di interesse economico e a elevata concentrazione demografica, le scuole, le sedi della PA, gli ospedali e le aree industriali. Per le aree più isolate invece resta l’obiettivo di portare una velocità di connessione di almeno 30 Mbps.

 

 

Open Fiber, la fibra ottica che connette l'Italia per farla finalmente correre. I benefici e l'assetto azionario

 

 

Per il mondo delle imprese sono numerosi i benefici e i servizi avanzati che possono essere abilitati dalla fibra ottica. Basti pensare allo smart working e al telelavoro, alla dematerializzazione dei documenti, all’archiviazione e condivisione elettronica dei dati (cloud computing). Anche il piano “Industria 4.0” definisce la banda ultralarga come un’infrastruttura abilitante, riconoscendo di fatto la centralità della fibra ottica per le strategie di sviluppo del Paese. In base a studi di istituti accreditati (Banca Mondiale, McKinsey, Booz&Company), a un aumento del 10% della connettività a banda larga corrisponderebbe un aumento stimato tra 1.3 e 1.5 punti del PIL nazionale. L’assetto azionario di Open Fiber è costituito da una partecipazione tra Enel S.p.A. e Cdp Equity S.p.A. (CDPE), società del Gruppo Cassa depositi e prestiti, che detengono ciascuno il 50% delle quote. Nello sviluppo di un progetto di respiro nazionale quale quello di Open Fiber, si è rivelata di fondamentale importanza l’acquisizione di Metroweb (aprile 2017) in virtù dell’insieme di competenze industriali e di know-how tecnico di cui questa società dispone nel settore delle telecomunicazioni e nella fibra ottica. L’integrazione tra Open Fiber e Metroweb ha consentito infatti di accelerare il piano per lo sviluppo di Open Fiber ampliando il perimetro delle città per includervi i più importanti centri italiani.